Promuovere la piena partecipazione delle persone con disabilità uditiva alla vita della Chiesa. È questo l’obiettivo del Convegno nazionale «Nessuno escluso», promosso dal Pio Istituto dei Sordi in occasione del suo 170esimo anniversario. Il Convegno si terrà a partire dalle 16.30, al Centro Asteria (p.zza Carrara 17, Milano. Info scrivendo a: attivita@pioistitutodeisordi.org). Nell’organizzazione del Convegno è coinvolta anche la diocesi di Milano ed è prevista la partecipazione dell’arcivescovo Delpini.
«Il Pio Istituto dei Sordi – racconta il direttore Stefano Cattaneo – è un ente nato nel 1854 grazie alla generosità di un conte filantropo milanese, Paolo Taverna, con lo scopo di dedicarsi alla cura dei ragazzi sordi delle famiglie meno abbienti che abitavano nelle campagne. Per molti anni i direttori dell’Istituto sono stati sacerdoti ambrosiani. Dunque il legame con la diocesi è sempre stato molto forte, affievolendosi solo negli ultimi decenni, dopo la chiusura della scuola interna, quando l’Istituto si è trasformato in Fondazione e i direttori hanno cominciato a essere laici». Da alcuni anni, però, i rapporti con la chiesa di Milano sono tornati stretti, culminando, nel 2019, in un incontro, sempre al Centro Asteria, durante il quale l’arcivescovo Delpini raccolse la richiesta della comunità dei sordi di una maggiore accessibilità alla vita della Chiesa. «Da quella giornata – spiega Cattaneo – sono sorte diverse iniziative diocesane che saranno oggetto della seconda parte del Convegno».
Le iniziative in diocesi
È don Mauro Santoro, presidente della Consulta diocesana Comunità cristiana e disabilità – «O tutti o nessuno» e membro del Consiglio pastorale diocesano delle persone sorde a raccontarcele: «La più nota è forse il servizio di interpretariato in LIS (Lingua Italiana dei Segni) e di sottotitolazione durante le più importanti celebrazioni dell’anno liturgico in Duomo. Un servizio che abbiamo voluto estendere anche alle messe ordinarie in una parrocchia “pilota”, Gesù a Nazareth, nel quartiere Adriano a Milano, zona dove vivono diverse persone con disabilità uditive. Da febbraio vorremmo partire in altre parrocchie della diocesi: San Giovanni a Legnano, Santi Pietro e Paolo a Gessate e San Gregorio Magno a Milano. Stiamo pensando anche di mettere a disposizione il LIS per il cammino di iniziazione cristiana dove ci sono bambini o famiglie di sordi». Sempre a Gesù a Nazareth è stato organizzato anche un percorso di catechesi inclusivo. Accanto alle iniziative nelle parrocchie c’è un lavoro più ampio di sensibilizzazione: «L’anno scorso abbiamo, per esempio, abbiamo organizzato un corso per operatori pastorali sulla lingua LIS, che ha avuto grande seguito, tanto che lo ripeteremo quest’anno, tra marzo e aprile».
I progetti sostenuti dall’Istituto
Nella prima parte del Convegno verrà invece presentato il progetto Vaticano “nessuno escluso”, sostenuto dal Pio Istituto, come spiega ancora Cattaneo: «L’iniziativa consiste nel rendere accessibili ai non udenti gli Angelus e le udienze del mercoledì del Santo Padre, attraverso interpreti LIS e i servizi di sottotitolazione. Interverranno, tra gli altri, il prefetto del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, Paolo Ruffini, e suor Veronica Donatello, direttrice del Servizio nazionale per la Pastorale delle persone con disabilità della Conferenza episcopale italiana, che è molto attenta alle disabilità uditive, provenendo da una famiglia in cui questa disabilità è presente».
Quello del Vaticano è solo uno dei progetti sostenuti e finanziati dal Pio Istituto: «Nei miei 12 anni da direttore – racconta Cattaneo – abbiamo riorganizzato l’attività della Fondazione soprattutto dal punto di vista sociale, rilanciando le attività anche erogative per sostenere i progetti per i sordi, con un occhio di riguardo a Milano e hinterland, ma anche ampliando lo sguardo a livello nazionale e a qualche progetto all’estero, in genere gestito da ordini religiosi».
Tra questi spicca per attualità il sostegno alla Fondazione Effetà: «Voluta da Paolo VI dopo il suo viaggio in Terra Santa, la Fondazione è gestita dalle suore dorotee di Vicenza e si dedicata alla riabilitazione dei bambini sordi palestinesi. Sono già da 6 anni che la sosteniamo con un contributo annuale. In questi tragici mesi ci siamo tenuti in stretto contatto con le suore, che ci hanno chiesto di pregare intensamente per la pace».
Interessante anche l’attività editoriale del Pio Istituto, come ci illustra Cattaneo, che ricorda in particolare il libro Le mie preghiere in LIS, consegnato anche al Papa e distribuito gratuitamente a chiunque ne faccia richiesta: «Si tratta di alcune semplici preghiere per le famiglie, che da tempo ci chiedevano esplicitamente uno strumento per pregare con i bambini sordi».
Redazione Chiesa di Milano
di Stefania CECCHETTI