Disability Pride: a Roma si celebrano i diritti e le diversità

Tre giorni di incontri, dibattiti e momenti di condivisione per puntare i riflettori sui diritti e sulle libertà, con la consapevolezza che le differenze sono una ricchezza da coltivare e valorizzare. Dal 1° al 3 ottobre si terrà a Roma il Disability Pride, a cui anche la nostra Elena Rasia prenderà parte, presentando il suo progetto Indi Mates.

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RomaLazio – “Garantire e promuovere la piena realizzazione di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali per tutte le persone con disabilità senza discriminazioni di alcun tipo”.

Il Disability Pride Italia nasce su questi valori da un’idea di Carmelo Comisi, attivista siciliano per i diritti civili. L’evento mosse i suoi primi passi nel 2015 in provincia di Ragusa per poi diffondersi in maniera itinerante a Palermo, Napoli e nella capitale, dove tutt’ora viene organizzato annualmente.

scritto da Elena RASIA

Giunto alla sua settimana edizione, il Disability Pride Italia si svolgerà il primo fine settimana di ottobre a Città dell’Altra Economia, uno spazio eventi nel quartiere di Testaccio, per concludersi con una parata da Piazza Colonna la domenica pomeriggio che percorrerà le vie del centro.

Ogni anno viene individuata una parola rappresentativa come filo conduttore della manifestazione. Quest’anno la parola scelta è Intersezionalità, cioè la sovrapposizione di diverse identità sociali e le relative possibili particolari discriminazioni, oppressioni o dominazioni. Questo termine, proposto nel 1989 dall’attivista e giurista statunitense Kimberlé Crenshaw, sarà la chiave di tutte le conferenze e gli eventi proposti all’interno del programma dell’evento.

Le tematiche trattate saranno molteplici, dall’inclusione lavorativa passando per la rappresentazione delle persone con disabilità attraverso i mass media per poi arrivare alla vita indipendente. Durante la conferenza sulla vita indipendente anche io e la mia coinquilina saremo relatrici e porteremo all’attenzione dei partecipanti e della stampa il progetto d’indipendenza che stiamo realizzando da due anni a questa parte nella città in cui abbiamo scelto di vivere, Bologna.

Il nostro progetto di abitare collaborativo si chiama “Indi Mates – una chiave per l’indipendenza“. Il nome può essere tradotto letteralmente con “compagni d’indipendenza”. Avete presente il baratto? L’idea nasce proprio così, tornando un po’ indietro nel tempo, quando non c’era ancora il denaro come valuta di scambio, ma si utilizzavano l’umanità e il tempo. È uno scambio alla pari, un aiuto reciproco con alla base il rispetto per i propri spazi e i propri tempi. Alla base di tutto, la consapevolezza che è sul “durante noi” che bisogna fare luce.

Tornando al Disability Pride che si svolgerà nella capitale – il progetto Indi Mates lo approfondiremo in futuro –, dopo la riuscita e l’interesse nato sin dalle prime manifestazioni, in occasione delle quali la partecipazione fu molto nutrita e trasversale, associazioni e persone apparentemente lontane furono spinte a tenersi per mano, costituendo così il Disability Pride Network, una rete nazionale e internazionale di movimenti, cittadini e realtà che promuovono un nuovo modo di vivere, pensare e valorizzare la disabilità.

Questo “amplificatore di voci” è costituito da persone che vivono una disabilità così come da coloro che non sono coinvolti in prima persona, ma scelgono di attivarsi perché credono fermamente in un mondo sempre meno discriminante e sempre più inclusivo. In questo modo, ciò che è sempre stato vissuto come un problema di pochi può diventare un’opportunità di arricchimento per tutti.

Finché si continuerà a ripetere che siamo tutti uguali non si andrà da nessuna parte.

Siamo tutti diversi ed è questo ad essere normale

 

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