Per chi vuole farsi un’idea, per i disabili le parole più frequenti sono “demente”, “mongoloide”, “cerebroleso” oppure “handicappato”.
Per chi preferisce cambiare genere, spostandosi verso gli islamici, si passa da “talebano” – che tecnicamente non è nemmeno un’offesa, ma vuole esserlo – a “terrorista”. E poi ovviamente ci sono gli omosessuali, per i quali si spreca tutto un campionario in cui “checca” è la parola più gentile e “ricchione” quella un po’ meno delicata. Potevano forse mancare gli ebrei? Certamente no, e qui si va da un sottile “usuraio” a “giudeo”. A chiudere la carrellata dell’eleganza sono le donne, e qui è un trionfo di “zoccola” e i suoi tanti sinonimi.
Un odio che corre in rete, e in particolare sui social, dove gli insulti sono sempre più frequenti. Succede anche a Modena, che nel 2022 è stata una delle province in cima alla classifica dell’odio online per quanto riguarda disabili e musulmani. A certificarlo è la settima edizione della Mappa dell’Intolleranza, l’indagine di Vox, l’Osservatorio italiano sui Diritti, che fotografa l’odio che corre sui social. Un’ampia e articolata indagine che ha portato i promotori a elaborare 6 mappe termografiche, declinate a seconda della “categoria” al centro degli insulti. Per la settima edizione, dunque, Vox ha estratto dalla rete 629.151 tweet geolocalizzati (tra gennaio a ottobre 2022), dei quali 583.067 con contenuti negativi (il 93%), mentre l’anno precedente i messaggi erano stati 797.326, dei quali 550.277 negativi (il 69%). Sei le “categorie” esaminate, che danno origine ad altrettante mappe, in cui il colore rosso indica un livello di intolleranza più elevato. A livello generale, al primo posto ci sono le donne (43,21% degli insulti), seguite da persone con disabilità (33,95%), omosessuali (8,78%), migranti (7,33%), ebrei (6,58%) e islamici (0,15%).
Rispetto alle rilevazioni precedenti, salta all’occhio il balzo dell’odio contro i disabili (che nel 2021 erano al 16,43%). Ed è proprio qui che entra in gioco Modena, perché la nostra provincia è tra le prime in Italia per numero di insulti verso le persone con disabilità, come si vede chiaramente dalla mappa che ha due grandi chiazze di colore rosso scuro: una è tra Milano e Torino, mentre l’altra raggiunge la massima intensità proprio al centro dell’Emilia, tra Bologna e Modena, e nella parte settentrionale della Toscana. «Le persone con disabilità – si legge nell’indagine – diventano bersaglio di odio, al secondo posto in Italia tra le categorie più odiate. È segno di uno spostamento semantico e della permanenza di frusti stereotipi, perché spesso le parole utilizzate in modo spregiativo sono rivolte ad altre categorie. Ma si scatena anche in concomitanza di aggressioni bulliste contro le persone con disabilità, segnale assai preoccupante».
Situazione non troppo diversa per quanto riguarda il Modenese per l’odio verso gli islamici: anche in questo caso, la mappa presenta una grande chiazza rossa in Emilia Romagna, anche se rispetto all’odio verso i disabili qui si va più verso l’Adriatico, con la zona dal colore più intenso compresa tra Modena e la Romagna. «Emilia, Nordest e Piemonte sono le zone a più alto tasso di tweet islamofobi – si legge nell’indagine – a fomentare l’odio via social sono eventi internazionali legati al terrorismo, come la sentenza di Parigi per l’attentato al Bataclan o l’uccisione in Siria durante un raid aereo Usa di due terroristi dell’Isis». Passando all’omofobia, le cose vanno leggermente meglio, nel senso che Modena non è al centro dell’area più rossa del Paese, anche se in questo caso il problema riguarda tutto il nord Italia, con un colore più intenso nell’area di Verona. «Dopo anni di indifferenza o quasi – si legge nei commenti alla mappa – da parte degli odiatori online, le persone omosessuali sono di nuovo prese di mira. Non accadeva dal 2016: un’inversione di tendenza che evidenzia un attacco ai diritti delle persone». Ma al centro dell’odio del Paese ci sono le donne: in questo caso in diverse aree a nord, al centro e a sud, e Modena è al centro di una macchia di colore rosso che prende buona parte dell’Emilia e della Toscana. «Per il settimo anno consecutivo – si legge – le donne svettano quale categoria più odiata. Un triste primato, che si accompagna all’innalzamento dei picchi di odio in concomitanza con i femminicidi»
di Luca Cardinale – Gazzetta di Modena