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La LIS – Lingua Italiana dei Segni entra al MiM Belluno, il Museo interattivo delle Migrazioni.
Redazione AMB
Una scelta maturata da tempo dall’Associazione Bellunesi nel Mondo (proprietaria del Museo) e che si è potuta concretizzare grazie a un contributo concesso dalla Direzione Generale Musei del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo – fondo per il funzionamento dei piccoli musei. Un progetto che ha impiegato in prima persona il personale Abm e la Blhyster, cooperativa sociale di Sedico, specializzata nella traduzione in LIS.
Stamattina il taglio del nastro con la presenza di Oscar De Bona, presidente Abm, Francesco Santin, Presidente di Bilhyster, e Diego Cassol, presidente della sezione bellunese dell’Associazione Nazionale Sordi.
«Ringrazio Santin e Cassol per avere sostenuto direttamente questo progetto – le parole di De Bona – oggi abbiamo abbattuto una barriera che non permetteva ai sordi di visitare il nostro museo. Il nostro obiettivo, con il MiM Belluno, è quello di diffondere la storia dell’emigrazione bellunese, veneta e italiana – di ieri e di oggi – a tutti. Siamo orgogliosi di essere uno dei pochi musei a livello nazionale ad avere reso accessibile alle persone sorde tutto ciò, ma mi auguro che questo sia motivo di esempio per altri musei»
«Abbiamo accettato con entusiasmo di collaborare a questo progetto – ha commentato Santin – un’azione molto importante, fatta dall’Associazione Bellunesi nel Mondo, di avvicinamento alle persone sorde, che ne aumenta l’inclusività e l’accessibilità».
«Di certo promuoveremo il MiM Belluno a tutti i nostri associati presenti nel Bellunese, in Veneto e in Italia – ha sottolineato Cassol – affinché vengano a visitare questo museo. È stato un vero piacere collaborare con l’Associazione Bellunesi nel Mondo per portare a termine questo progetto. Non vedo l’ora di visitare appieno i percorsi proposti in Lis».
Oltre alle visite “classiche” i percorsi in LIS (Lingua Italiana dei Segni) sono seguiti dalle guide virtuali Laura Fedeli e Laura Volpato, grazie alle quali si potrà vivere un’esperienza in totale autonomia, ma senza rinunciare alle informazioni e ai consigli che potrebbe fornire l’accompagnamento di una guida in carne ed ossa.
Quanti sono gli italiani emigrati nei secoli scorsi? Perché sono partiti? Quali sono le caratteristiche dell’emigrazione bellunese? Quali sono le aspirazioni delle migliaia di giovani che ancora oggi continuano a cercare opportunità all’estero? Come vivono e come si trovano gli immigrati che attualmente arrivano nel nostro Paese? A tutte queste domande cerca di rispondere il MiM Belluno, un museo che in modo non convenzionale apre una finestra sul mondo delle migrazioni. Quelle del passato, e quelle dei giorni nostri. Per comprendere in modo obiettivo i tanti perché di un fenomeno universale e perpetuo, che da sempre fa parte della storia dell’umanità e che sta segnando in modo profondo l’attualità.
Il Museo è organizzato in forma multimediale, con pannelli esplicativi, fotografie, filmati e numerose video interviste ai protagonisti delle vicende dell’emigrazione e dell’immigrazione.
Per maggiori informazioni e per prenotare una visita: www.mimbelluno.it