PERUGIA – Dopo un anno di lavori, venerdì primo luglio la Galleria Nazionale dell’Umbria, a Perugia, riapre con un nuovo allestimento, nuovi spazi, nuove metodologie di fruizione. Tra le altre novità, due sale interamente dedicate al Perugino, del quale il museo conserva il maggior numero di opere al mondo, e l’inaugurazione della sezione riservata all’arte contemporanea con lavori di maestri umbri quali Gerardo Dottori, Alberto Burri, Leoncillo.
Tradizione e innovazione saranno i due poli all’interno dei quali s’inserisce il nuovo percorso espositivo. Il nuovo allestimento, firmato da Daria Ripa di Meana e Bruno Salvatici, finanziato per 5 milioni di euro dal Fondo Sviluppo e Coesione, offre al visitatore una fruizione più semplice e intuitiva, al servizio di un ordinamento museale cronologico, con alcuni inserti di opere recentemente acquisite o richiamate dai depositi. Tra queste, la Santa Caterina di Alessandria (1540-1550), terracotta policroma di Giacomo e Raffaele da Montereale, Riposo durante la fuga in Egitto di Agostino Tassi (1580-1644), La Vergine con il Bambino e santa Gertrude di Giuseppe Maria Crespi (1665-1747).
Per la prima volta, la Galleria Nazionale dell’Umbria, come detto, si apre al contemporaneo: il museo, che conserva in prevalenza dipinti di soggetto sacro databili tra il XIII e il XVIII secolo, dedicherà infatti la Sala 42 alla generazione di artisti umbri che hanno partecipato da protagonisti al dibattito sul contemporaneo in Italia. Il lirico Tramonto lunare di Gerardo Dottori e il cellotex di Burri del 1971, appartenenti alla collezione museale, saranno affiancati a Nero, dello stesso Burri.
A integrazione della visita, il progetto multimediale curato da Magister Art, che fornirà approfondimenti su una selezione del patrimonio esposto. I lavori hanno permesso la creazione di un laboratorio di restauro e un’aula didattica per laboratori, o attività in realtà aumentata. Inoltre, una delle novità più significative è costituita dall’apertura di una biblioteca di Storia dell’arte, ricca di quasi 30.000 volumi, allestita nella Sala del Grifo e del Leone, che è stato possibile realizzare grazie alla concessione dello spazio da parte del Comune. Anche l’aspetto “verde” non è stato tralasciato. Il nuovo sistema di illuminazione, ad alto contenuto tecnologico, sarà dotato di rilevatori di presenza che permetteranno di tarare automaticamente l’intensità luminosa: in assenza di visitatori le luci saranno regolate al minimo, permettendo così un notevole risparmio energetico.