Facciamo chiarezza su un inganno “La parola sordomuto si può ancora dire”

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Gentile Redazione, rispondo all’articolo da voi pubblicato il Primo Aprile 2022 https://www.superando.it/2022/04/01/quelle-troppe-parole-inappropriate-sulla-sordita/ dove Vanessa Migliosi (Associazione Lis Subito) e Luca Rotondi (Associazione Emergenza Sordi) denunciano l’uso inappropriato di alcune parole sulla sordità.

Perché si accaniscono contro i sordomuti che non hanno avuto la fortuna di imparare a parlare? Mi sembra che abbiano un livello basso di sensibilità verso gli altri.

L’Associazione Lis Subito e l’Associazione Emergenza Sordi propongono in modo molto insistente e aggressivo l’uso obbligatorio della parola SORDO invece della definizione SORDOMUTO, semplificando in modo scorretto la problematica di questa disabilità.

La maggior parte dei giovani sordi hanno potuto per fortuna frequentare scuole insieme a bambini udenti e hanno potuto imparare la lingua italiana, e con l’aiuto di ausili e logopedie, hanno imparato a parlare anche bene, sono quindi sordi ma parlanti non muti. Sarebbe facile se per merito di una legge una legge riuscisse a togliere un’ invalidità, cosa che così non è.

Le due Associazioni non tengono conto però, di tutte quelle persone sorde che nate prima degli anni settanta, sono state quasi tutte inserite nei vari Collegi italiani che hanno insegnato loro esclusivamente la lingua dei segni che conoscono alla perfezione, ma che non consente di acquisire culture e informazioni attuali. Unica eccezione il sordomuto Mario Parisella, ideatore e gestore di www.Sordionline.com e di incomparabile intelligenza e sensibilità,  che da solo senza prendere nessuna laurea è riuscito ad arrivare a livelli molto alti nella conoscenza dell’ informatica a  differenza di tanti “sordi” laureati ma che non hanno acquisito le più semplici regole di sensibilità verso gli altri.

Le due Associazioni inoltre stanno usando come alibi la legge 2006/95, ingannando tutti gli interessati, perché quella legge non abolisce la parola sordomuto, ma la sostituisce negli atti ufficiali, (come documenti e accertamenti d’invalidità, in SORDO.

Qui sotto pubblichiamo delle vignette colpevoli di bullismo, quelle sì che violentano una condizione in modo cattivo e incivile che hanno colpito Mario Parisella e che hanno innescato in lui una reazione forte contro il bullismo., che gli dà la forza di lottare senza arrendersi mai.

Redazione SordiOnline

 

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