Con la pubblicazione degli ultimi 5 contributi è stato completato il progetto Tabularium.
Nel complesso sono 12 i contributi video nella lingua italiana dei segni pensati per illustrare ai non udenti le ricerche e alcuni tra i documenti più importanti dell’Archivio storico municipale.
Redazione Oristano Noi
“Il progetto si inserisce in un ampio programma per la valorizzazione del patrimonio archivistico e punta a valorizzare il nostro patrimonio culturale e concretizzare soprattutto l’approccio inclusivo, per sviluppare l’accessibilità”, spiega l’assessore alla Cultura Massimiliano Sanna. “I contenuti sono ovviamente a disposizione di tutti e offrono approfondimenti di grande interesse per la storia della città”.
“Con gli ultimi 5 filmati, l’Archivio rende disponibile attraverso uno strumento di facile utilizzo e grande diffusione, la rete, non solo ciò che è accessibile al pubblico nella Sala studio, ma anche le ricerche e le riflessioni curate da studiosi che, a vario titolo, sono impegnati in attività differenti come la conservazione, tutela, valorizzazione dei beni culturali archivistici gelosamente custoditi nell’archivio del Municipio”, precisa la responsabile dell’Archivio storico Antonella Casula. “Il sito del Comune, le pagine social Facebook, Instagram e il canale YouTube dell’Archivio diventano una Sala studio virtuale, un mezzo per raggiugere o per essere raggiunti nella ricerca delle fonti per la storia”.
“Tabularium ha il valore aggiunto dato dalla volontà di includere nella comunicazione e diffusione dei contenuti di tipo storico curati dall’archivio anche le persone non udenti, una sensibilità che qualifica e contraddistingue l’operato di un servizio che vuole ampliare il proprio pubblico” aggiunge l’assessore Sanna.
Questi i cinque video che completano il palinsesto del 2021.
La Casa della Città, Ad comunem omnium utilitatem (parte seconda). Voce di Giovanni Murru. Il video completa il viaggio dentro le carte e la nostra storia varcando il Palazzo di Città. Dal XIX secolo la Casa municipale è stata oggetto di considerevoli interventi: all’abbellimento dal 1925 al 1930 concorsero maestranze e artisti ma anche imprese, alle quali il Comune commissionò incarichi di rilievo. Attorno al 1931 un consistente intervento riguardò la facciata. I quadri furono scelti tra quelli esposti alla mostra d’arte tenutasi nella ricorrenza di “Santa Croce”: fra essi uno dell’oristanese Carlo Contini.
Il palio dell’Assunta. Voce di Walter Tomasi. A Oristano, in occasione delle festività di mezz’agosto, tra il XVI e il XVIII secolo si correva il palio dell’Assunta. I residenti, insieme ai pellegrini che giungevano in città per le celebrazioni religiose, potevano assistere alle corse dei cavalli dei migliori allevamenti locali, in un’atmosfera giocosa ed esuberante. Una parte del tracciato comprendeva l’attuale via Duomo, ma è verosimile che una parte la corsa si svolgesse anche in qualche tratto extramurario. C’erano gare distinte, destinate ai fantini di giovane età e a quelli più esperti. Nell’Ottocento, il crescente prestigio della festa di Santa Croce oscurò quella di mezz’agosto e il palio dell’Assunta scomparve, sostituito da quello della festa settembrina.
La Pietà. Sentimento di una madre. Voce di Francesco Obino. La Pietà è uno dei temi iconografici più diffusi, che ha attirato l’impegno di numerosi artisti. Pathos, tensione emotiva, dolore e commozione trovano massima espressione nel ritrarre la Vergine, madre che con dignità e compostezza porta sul viso i segni del dolore, anche quando pianto e disperazione sembrano ormai eclissati. Tramite le Confraternite, pietà e carità, culto e devozione si tradussero in una profonda socialità organizzata. Lo scopo della Confraternita della Pietà – che ha esercitato anche a Oristano il suo ufficio custodendo un sentimento misericordioso – fu di accompagnare tutti i figli nell’ultimo transito del destino terreno.
S’Unda Manna. Voce di Mauro Solinas. La relazione tra l’uomo e l’acqua si rispecchia in vicende, eventi e mutamenti storici. Sorgente esistenziale, risorsa primaria e simbolica di ogni civiltà, l’acqua può rappresentare, se non governata, un incessante pericolo. Anche Oristano ne ebbe la prova più volte. E ciò accadde in modo drammatico nel 1849. Il video racconta la Grande Onda (S’Unda Manna) che a metà del XIX secolo travolse il territorio urbano e le campagne. Segnò la comunità. Connotò il rapporto con il fiume reso prorompente dalle piogge. Travalicati gli argini il Tirso travolse case, quartieri, vie e contrade, zone commerciali e attività economiche, risparmiando per puro miracolo le vite umane.
Tabularium. Conservare la Memoria. Voce di Massimiliano Sanna, assessore alla Cultura del Comune di Oristano. La ricchezza del patrimonio archivistico e culturale di Oristano e la sua capacità di incoraggiare ricerca e curiosità si traducono in un invito a riconsiderare i rapporti tra storiografia e fonti. Per raccontare tale patrimonio si vogliono utilizzare i canali di comunicazione più efficaci ed aggiornati. Lo scopo è di evidenziare le feconde relazioni multidisciplinari che cooperano a tradurre le fonti e a narrarne il contenuto, svelando la storia della Città. Gli archivi vivono e d’altro canto riflettono profonde trasformazioni: il viaggio assume i contorni fascinosi di un itinerario nell’identità. Con questo progetto si vuole rivelare il connubio tra parabole individuali e dinamiche collettive che compone le peculiarità dell’evento locale o di ciò che viceversa assegna ad Oristano un ruolo primario e assai meno circoscritto.