Dopo un lungo ed intenso lavoro, tra progettazione, consulenze, prove sulle varie e complesse funzionalità e infine messa in opera, il plastico multisensoriale che racconta la storia del Castello del Buonconsiglio è realtà ed è attivo nella prima sala del percorso di visita.
Il progetto, inaugurato ieri, è stato realizzato grazie al bando della Fondazione Caritro e al prezioso aiuto di Itas Mutua e alla collaborazione dell’UniTrento CIMeC, di ENS Ente Nazionale Sordi sezione di Trento, di ABC Irifor del Trentino, di Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti onlus-aps sezione Trento e di 490 Studio s.r.l.
Grazie all’impegno di un gruppo di lavoro interno, alla consulenza dei diversi partner del progetto, fra cui il CIMeC Centro Interdipartimentale Mente/Cervello dell’Università di Trento, alla partecipazione di ENS Ente Nazionale Sordi sezione di Trento, dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS-APS Sezione Territoriale di Trento e di ABC IRIFOR del Trentino, è stato possibile coinvolgere alcuni utenti con difficoltà sensoriali in focus group finalizzati a individuare le soluzioni digitali più efficaci.
Visitatori ciechi e ipovedenti, sordi e ipoacusici, appartenenti alla comunità locale o nazionale, hanno contribuito a fornire osservazioni e suggerimenti e verificare la funzionalità di alcune soluzioni ed exhibits, la cui realizzazione innovativa, rispetto a soluzioni già sperimentate in altri luoghi di cultura, è stata affidata a 490 Studio s.r.l., ditta esperta di comunicazione multimediale.
Il museo da sempre è alla ricerca di strategie per accogliere e orientare il pubblico nella visita, sperimentando percorsi e individuando nuovi strumenti di mediazione. Numerosi sono stati gli interventi che negli ultimi anni hanno migliorato l’accessibilità agli spazi museali e del patrimonio in essi custodito: i Servizi educativi, in rete con altri enti del territorio, hanno messo in campo diversi progetti partecipativi per rispondere a bisogni e aspettative di tutti i pubblici.
Tra questi, la sperimentazione di percorsi di visita per ciechi e ipovedenti, l’elaborazione di supporti e grafiche tattili mobili, iniziative rivolte al pubblico sordo, con la presenza di interpreti LIS fino altre progettualità a favore di persone in disagio psichico, con demenze e disabilità psico-fisiche.
Diversi sono stati poi gli interventi per la rimozione delle barriere architettoniche di accesso agli spazi dei giardini e ad alcune aree come la biblioteca, la caffetteria, le cantine affrescate clesiane e, recentemente, la Sala del Buonconsiglio, ambiente multimediale dotato di videoinstallazioni che offre al visitatore modalità interattive per scoprire la storia della città di Trento e trovare informazioni utili a orientare la visita all’interno del castello.
Proprio in questo ultimo ambiente è stato appena ultimato, dopo un lavoro di approfondimento che ha impegnato l’intero anno, un nuovo plastico multisensoriale, ricostruzione 3D tattile del castello che mira a favorire la conoscenza dell’edificio e dei percorsi di visita anche ai visitatori con limitazioni sensoriali.
Occasione straordinaria per realizzarlo nell’ambito del progetto Museo accessibile per tutti è stata offerta dal Bando per lo sviluppo digitale della cultura promosso dalla Fondazione Caritro di Trento, unitamente al sostegno assicurato da ITAS Mutua.
Scopo dell’iniziativa era quello di ridurre il diaframma percettivo legato all’uso esclusivo della vista, stimolando altre dimensioni sensoriali, come quella tattile e acustica: si è voluto così facilitare l’accesso alle informazioni per il pubblico con difficoltà visive e/o uditive e, al tempo stesso, promuovere un approccio attivo e curioso da parte del pubblico comune.
Il modello, in una forma innovativa e sperimentale nel panorama museale locale (e non solo), è realizzato in materiale plastico con texture diverse per permettere un’esplorazione tattile che aiuti la comprensione dell’edificio nella sua articolazione, reso esplicativo grazie all’allestimento di animazioni luminose, spiegazioni audio e info-grafica, video-descrizione in Lingua dei Segni Italiana, corredata da sottotitoli.
Tutti i dispositivi sono attivabili direttamente dal visitatore che potrà così vivere una suggestiva esperienza propedeutica all’accesso agli ambienti museali.
Il Museo ha potuto così dare concreta realizzazione a un altro intervento di tipo inclusivo, a favore di un’offerta culturale accogliente, accessibile e di pari opportunità per tutti, tappa di un processo che troverà in futuro ulteriori forme e soluzioni.