Dopo l’esperienza delle visite guidate in LiS del 2020 il progetto Parchi e Musei per tutti, promosso da Atlantide in collaborazione con NoisyVision Onlus e Cooperativa In Terras con il contributo della Chiesa Valdese, porta a termine un altro step del percorso iniziato per aprire le porte di musei e parchi a persone con disabilità uditive e visive.
Dopo gli appuntamenti dedicati ai non udenti dello scorso autunno, realizzati in presenza di una guida certificata Lis della Cooperativa In Terras, l’ultimo fine settimana di giugno ha visto i non vedenti protagonisti di un fine settimana dedicato alla sensorialità e all’inclusione.
E’ stato possibile infatti realizzare una tre giorni, organizzata dall’agenzia di viaggio GirAtlantide, tra la Rocca di Riolo, il Giardino delle Erbe di Casola Valsenio e il borgo di Brisighella. Il fine settimana ha visto la partecipazione di 15 persone con disabilità visive e uditive che si sono cimentate in una cena con delitto, visite guidate sensoriali, attività di distillazione degli oli essenziali e altre esperienze di scoperta naturale, sensoriale e umana, condotti da esperti di NoisyVision e di Atlantide.
Francesca Fabbrica, Responsabile della Rocca di Riolo Terme, spiega: “Alla Rocca di Riolo da anni portiamo avanti progetti allo scopo di rendere accessibile a tutti i percorsi museali, attraverso lavori strutturali, quali la realizzazione di un accesso riservato ai disabili e la predisposizione di un protocollo di accoglienza specifico, la progettazione e realizzazione di tablet utili alla visita virtuale delle sale difficilmente raggiungibili da persone con disabilità motoria e, non ultimo, Le erbe di Caterina, percorso multisensoriale diffuso per ipovedenti in fase di completamento che prevede la realizzazione di una sezione museale dedicata alle erbe officinali con cartellonistica braille e speciali audio dedicati alle ricette legate alle erbe esposte.
Il percorso prevede anche una sua appendice al Giardino delle Erbe officinali di Casola Valsenio”.
Il programma del fine settimana è stato pensato con lo scopo di coniugare conoscenza del territorio dell’Appennino faentino e sperimentazione di modalità di fruizione sensoriali e coinvolgenti, con obiettivi sfidanti sia per i partecipanti che per le guide. La particolarità e unicità del percorso è stata quella di offrire esperienze per tutti, in cui in certi frangenti sono stati gli stessi partecipanti con difficoltà visive a condurre la visita e a trasmettere al gruppo qualità ambientali e sensazioni che sono abituati a percepire.
L’approccio di questo progetto si muove nella direzione dell´inclusione e al tempo stesso valorizza le qualità e le capacità di persone con difficoltà, che diventano protagoniste attive e riescono a fruire della bellezza dei luoghi che visitano, con un sicuro ritorno in termini di benessere e salute.