Grazie per questo chiarimento che finalmente mi dà ragione e che posso usare la parola “sordomuto” nel linguaggio e nello scritto corrente, perché io sono sordomuto. E che la legge non vieta di usare questa parola se non nelle leggi e nel linguaggio giuridico.

Molte persone si sono arrabbiate con me, per questa mia libertà di espressione e con vero odio mi hanno attaccato.

Spero con le parole di Antonio Cotura, autorevole professionista si sia fatta chiarezza definitivamente su questo argomento che ha acceso dibattiti infiniti.

Mario Parisella

 

Dal testo di Antonio CoturaClicca qui:

… In conclusione, la Legge 95/06 era indispensabile per correggere gli errori della precedente Legge 381/70. Contestualmente, però, va notato che per molte persone sorde preverbali, ovvero sorde dalla nascita e dai primi tre anni di vita, che probabilmente avevano frequentato scuole speciali per sordomuti e sordastri, ormai abituate non solo linguisticamente, ma anche culturalmente, alla denominazione di persona sordomuta, la proposta di definirsi solamente come “persona sorda” possa avere determinato una certa insoddisfazione, se non addirittura fastidio e irritazione. Ed è legittimo che esse possano definirsi “sordomute” se lo desiderano, ma deve essere chiaro anche a loro che questa definizione non è corretta sotto il profilo giuridico, per quanto premesso, e che dunque tale termine non può essere adottato superficialmente in nessun testo di legge o provvedimento, ma può essere naturalmente usato nel linguaggio corrente e non da addetti e professionisti in materia…

 

 

L'informazione completa