Sin da bambina Laura Valenti ha manifestato delle capacità telepatiche e preveggenti. Alcuni dei suoi disegni si sono rivelati profetici. In particolare, spicca una donna con la mascherina che ha disegnato nel lontano 1991,
L’artista chiamò queste opere “Donna rosa nel giardino di Dod”. “Dod” è il divino e l’amato che è dentro di noi e, in inglese, significa anche “il giorno della sconfitta che è anche una rinascita, l’opportunità di una rivoluzione”.
La scelta dei colori potrebbe rivelarsi oracolare come anche l’età della donna ritratta che sembra più o meno la stessa. Dalla prima opera alla seconda passano 14 anni ma le donne sembrano coetanee, si passa dall’uso prevalente del nero ai colori primaverili, con l’aggiunta, non casuale, dell’oro su tutto il corpo della fanciulla, quindi, potrebbe presagire un lieto fine abbastanza veloce di questa pandemia o, visto che, nel suo autoritratto, la Valenti indossa la mascherina anche nella seconda opera, che ci adatteremo brillantemente al virus e, trovandoci nel 2020, la probabilità che i ricercatori risolvano tutto in fretta è notevole!
Un dettaglio del quadro che potrebbe lasciare interdetti è dato dai contorni del viso, che risultano malformi. Ebbene, non molto tempo fa Valenti ha avuto una terribile intossicazione i cui sintomi sono stati prevalentemente vomito e diarrea e, grazie al cielo, non si trattava di coronavirus. Gli effetti collaterali sono stati l’ingrossamento delle parotidi, delle ghiandole salivari ai lati del viso che sono guariti spontaneamente dopo tempo. Strabiliante, vero?
Una possibile interpretazione della pittografia è che proprio in periodo di COVID-19 l’autrice conoscerà il massimo splendore.
Nessuno di noi sa con cosa coincide il massimo bene possibile ma una cosa è certa: di questi tempi, ogni giorno è un miracolo! Basta davvero la salute e la possibilità di arrivare a fine mese per potere asserire che la profezia si sia già avverata, anche se ancora il contagio è in atto….
Tali opere sono state esposte il 26 gennaio 2019 a Villa Niscemi. Hanno presentato la mostra la giornalista Giusi Patti e il professore Renato Tomasino.
Laura Valenti, l’artista-psicologa che trasforma gli scarabocchi dopo le sedute in opere d’arte. Vi accompagno in un mondo colorato, variegato e complesso, fatto di metafore, aforismi, immagini, studi approfonditi sulla psiche umana e arte a tutto tondo. Al centro vi è una figura surreale che potrebbe essere uscita da un film fantasy calato, però, nel reale. Il suo nome è Laura Valenti che vi disvelerà i suoi tanti mondi.
Giusi Patti
Laura usa in modo straordinario il linguaggio dei segni e delle metafore. Ho letto molti libri nel corso della mia carriera universitaria e resto convinto che abbia inventato un nuovo genere letterario. È come se racchiudesse in una parola una molteplicità di significati e significanti ma lasciando libero il fruitore di essere persuaso di aver letto bene, possibilmente gradendo, il suo pensiero mentre solo chi ha una mente complessa può cogliere e disvelare il mistero e l’enigma che si cela dietro le sue espressioni, dietro la sua stessa figura.
Renato Tomasino
Nei miei dipinti il traguardo non è lontano è già raggiunto, dice Laura Valenti, l’artista-psicologa dalle mille sfumature di colori.
Che cos’altro scriveranno su di lei dopo questa mirabolante scoperta?