Il Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, in collaborazione con UniCredit Group e l’Istituto dei Sordi di Torino, ha organizzato il primo corso di formazione di Lingua dei Segni che cercherà, tra le altre cose, di individuare un lessico specifico dell’arte contemporanea ancora mancante nella Lingua dei Segni italiana (LIS).
Incredibile vero? Allo stato attuale, per parlare di arte usiamo parole che non hanno un corrispettivo nel linguaggio usato per comunicare tra e con queste persone.
Il corso nasce infatti dall’esperienza fatta con la prima sperimentazione italiana in merito alla didattica sull’arte contemporanea per persone sorde, che ha visto un gruppo pilota composto da una guida del Dipartimento Educazione, un mediatore alla comunicazione ed un informatore sordo, accompagnare gli ospiti dell’Istituto di Torino in una visita di approfondimento sulla Fiera Internazionale d’Arte Contemporanea Artissima 14, da cui è emersa appunto la necessità di mediatori verso i linguaggi della contemporaneità capaci di comunicare nella LIS, come prerequisito fondamentale affinché questa parte della popolazione possa diventare “parte attiva” del pubblico dell’arte. L’arricchimento lessicale della LIS con la traduzione dei termini specifici è quindi una delle priorità del corso e permetterà la compilazione del primo Dizionario per l’Arte per persone con deficit uditivi come strumento necessario affinché le forme espressive della contemporaneità possano diventare mezzi di vera integrazione sociale e culturale.
Il corso è rivolto al personale del Dipartimento Educazione facente parte del gruppo di ricerca, ma la notizia merita comunque la nostra attenzione per due motivi. Il primo è che sottolinea un aspetto difficile anche solo intuire se non si vive questo problema da vicino.
Abbattere le barriere architettoniche che rendono impossibile per chi ha una disabilità accedere alle strutture pubbliche è indispensabile ma non sufficiente. Una volta entrati fisicamente in una struttura si deve poterne usufruire, altrimenti che senso ha entrare?
Ma questo ovviamente vale in generale, non solo per i musei.
Il secondo motivo per cui mi sta particolarmente a cuore questa iniziativa è invece, proprio quello di mettere in chiaro la necessità di garantire a tutti la fruibilità dell’arte.
Avrete capito che credo molto nel potere dell’arte di sollevare un po’ dai dolori e dai pensieri quotidiani, quindi perché dovremmo privarne proprio le persone che ne avrebbero più bisogno?
È vero, nel nostro paese siamo ancora molto indietro anche solo sul piano delle barriere architettoniche che impediscono materialmente l’accesso a strutture indispensabili quali scuole, luoghi di cura e uffici amministrativi, ma era ora che qualcuno con un’azione diretta ci facesse capire che dobbiamo anche sbrigarci con questo aspetto perché dopo c’è molto altro da fare.
Per chi non lo sapesse, ricordo che la LIS è la modalità comunicativa che le persone sorde utilizzano per comunicare tra loro e con gli udenti che la conoscono.
Si tratta di una vera e propria Lingua con una sintassi ed una grammatica proprie, tanto che il Parlamento Europeo, in una Direttiva emanata nel 1988 ne ha riconosciuto la dignità di Lingua e ne ha esortato la promozione e diffusione presso tutti gli Stati membri dell’Unione Europea.
Tutti possono imparare la LIS – per informazioni ci si può rivolgere presso una delle Sezioni Provinciali dell’Ente Nazionale Sordi (ENS). Per ora non sarà possibile apprendere il linguaggio specifico per l’arte, ma come abbiamo visto ci si sta attrezzando