Tommaso Pendola (1800-1883) e il suo istituto per sordomuti a Siena

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Pendola: oggi, più che un nome di persona, è un sostantivo importante, al contempo rispettoso e confidenziale, quasi esclusivo per Siena che richiama, con ammirazione e fierezza, il ricordo di un Uomo, di un personaggio del nostro “ottocento” per la Sua straordinaria impresa simboleggiata dal duplice palazzo da Lui voluto al termine delle Murella.

Così scriveva Mauro Barni per l’Università Popolare Senese non troppi anni fa, ricordando in un prezioso volumetto (Taccuini 6, Il “Pendola” nella storia, nella vita di Siena, Betti 2015) il famoso Scolopio e la sua Istituzione, onore e vanto della nostra città e della Contrada della Tartuca.

 

E’ proprio la Contrada della Tartuca ad organizzare, in collaborazione con la Biblioteca Comunale degli Intronati, una conferenza dedicata a Padre Tommaso Pendola, che si terrà Sabato 9 Novembre alle 17 nella Sala delle Adunanze della Contrada.

Quattro relatori – Raffaele Ascheri, Giordano Bruno Barbarulli, Marino Bennati e Daniele Nuti – illustreranno la figura di Tommaso Pendola nel contesto nazionale e cittadino nel corso del XIX secolo, il suo rapporto con la Contrada come Correttore, la sua attività di educatore e benefattore dei sordomuti e l’esito della sua missione nella battaglia contro la sordità, con uno sguardo alla malattia rivolto al presente.

Alla conferenza farà seguito (ore 18:30) una visita guidata all’Istituto Pendola, all’interno del quale si potranno apprezzare il museo della Scuola per sordomuti, la biblioteca, già refettorio, e la cameretta dove viveva Padre Pendola. Si potrà inoltre visitare l’attigua ed importante Chiesa di Santa Margherita.

Nato a Genova, ma giunto a Siena nel 1821, Tommaso Pendola, ordinato giovane sacerdote, celebrò la sua prima messa nella Chiesa di S. Agostino a 23 anni. Insegnante al Convitto Tolomei, l’anno dopo entrò in contatto con la Contrada della Tartuca che gli concesse l’uso di alcuni suoi locali per le prime attività a favore dei sordomuti. Ne fu più tardi un importante Correttore.

Nel 1931 si trasferì nell’ex-monastero di S. Margherita, originario nucleo dell’Istituto che oggi porta il suo nome, e da qui prese avvio prima la Sezione Femminile sulla sinistra della strada e successivamente quella Maschile sulla destra, raggiungendo il loro massimo sviluppo edilizio nel 1880. Tommaso Pendola fu quindi Rettore del Convitto Tolomei e poi dell’Università degli Studi di Siena e dedicò tutta la sua esistenza all’insegnamento per i sordomuti e allo sviluppo dell’Istituto che raggiunse una fama nazionale.

In occasione dei funerali di Tommaso Pendola, che si svolsero nel febbraio del 1883 con grande partecipazione della cittadinanza, Il Sindaco di Siena Luciano Banchi, già Reggitore della Contrada della Tartuca, pronunciò un lungo discorso che ricordava la missione pionieristica svolta dallo Scolopio nel corso di un’intera vita e concludeva:

…Ma Egli sopravviverà, o Signori, nelle sue opere; e specialmente in quell’Istituto dei Sordo-Muti ch’egli fondò, e che è la più nobile e più preziosa eredità che ci lasci….

Poco tempo dopo anche la Via delle Murella, che per tanti anni Tommaso Pendola aveva percorso quasi giornalmente per recarsi all’Istituto, prendeva il suo nome, facendolo così sopravvivere alle sue stesse opere.

Giordano Bruno Barbarulli   

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