Albano Laziale: Convegno “Il valore dell’arte”

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Presso il Museo Diocesano di Albano Laziale, in data 27 giugno 2019, dalle ore 18.00, si è tenuto il convegno “Il valore dell’arte”. Patrocinato dal Comune di Albano Laziale, dal Museo Diocesano e organizzato dall’Associazione Vivere impresa No-profit, erano presenti diverse associazioni, imprenditori, liberi professionisti ed è stata presentata la mostra “Arti in movimento”.

Moderatrice giornalista del Sole 24 ORE. Il Museo Diocesano di Albano Laziale “è ospitato nelle stanze del Palazzo Lercari, che dal 1757 è sede episcopale di Albano.” Il Museo concepito come “luogo privilegiato di sintesi della realtà diocesana” e nella Sala delle Vedute è possibile osservare gli affreschi raffiguranti “le panoramiche dei Comuni del territorio diocesano” che mostrano un territorio del tutto differente da quello attuale.

L’obiettivo della mostra-convegno è avvicinarsi all’arte “come forma d’investimento”. Per far ciò, occorre conoscere gli aspetti fiscali, di mercato, valutazione opere d’asta, come e quando acquistare. I beni culturali e la loro gestione che deve comprendere anche quella manageriale ma sempre nel rispetto culturale e scientifico. La valorizzazione del territorio, il no-profit, l’aiuto alle donne nel valorizzare la loro autostima nel campo lavorativo e realizzando progetti rivolti nei loro confronti quando vittime di violenza, lo sportello antiusura di supporto agli imprenditori, il supporto psicologico…

Tra i temi trattati in precedenza: “Finanza agevolata, come ottenere fondi dalla Ue”; “Come gestire la crisi: pericoli e opportunità”; “Come ottenere e utilizzare il credito”; “Crisi coniugale sotto i vari aspetti”; “Opportunità di imprese che vogliono investire all’estero”; “Diritti umani nelle aree di crisi”; “Discriminazioni delle donne in ambito sportivo”; “La privacy”. Le opere d’arte e il loro scambio in varie realtà come I e II mercato, case d’asta, tra privati, fiere internazionali…dove gli stati Uniti e la Gran Bretagna dominano le vendite del mercato e l’arte moderna è quella che è scambiata di più. I maggiori acquirenti sono i mercati a livello globale, i collezionisti, i musei (internazionali, locali) dove l’autenticità dell’opera d’arte è fondamentale e oggi c’è molta attenzione al valore dei beni e alla trasparenza.

L’asta “a miglior offerente”, dove il bene in vendita è attribuito a chi offre la cifra più alta, è un intermediario, punto d’incontro tra chi vende e chi compra. Gli oggetti sono dipinti, sculture, orologi, gioielli, ecc. e i lotti sono reperiti tramite valutazione in sede, valutazione a domicilio, valutazione in banca, valutazione in trasferta…e, una volta effettuata la valutazione, il lotto è pubblicato su catalogo cartaceo con foto e descrizione per poi andare in asta. L’esposizione dell’oggetto segue un termine. L’offerta può avvenire in varie modalità: per alzata di mano, per offerta scritta, per telefono e sito internet…

L’asta trattiene dei diritti in percentuale come compenso. Comprare con certificato di autenticità rilasciato da archivio competente dell’asta, un bene d’importanza storica, un’opera rara, integra, di rilevanza internazionale o capolavori garantisce un investimento il più possibile sicuro. Non esiste un albo di certificatori e pertanto non c’è un’autorità di controllo di tali soggetti. Dalla legge sul diritto d’autore n.633/41, alla legge Pieraccini che prevedeva un albo; mentre il D.lgs. n. 42/2004- Codice dei beni culturali e paesaggio- stabilisce che il rivenditore di beni e opere d’arte deve rilasciare la “certificazione”. Gli storici dell’arte possono rilasciare una valutazione, ossia una “Carta di identità” dell’opera d’arte e il valore è affidato in generale all’expertise (documento dell’opera d’arte). I periti rilasciano sia la certificazione di autenticità, sia il valore del bene. Il certificato di autenticità è fondamentale per la compravendita e può essere una relazione scritta, firmata dall’autore, riproduzione fotografica e rilasciato da autore, eredi, associazioni chiamate da eredi…

Il tribunale delle imprese può rilasciare l’autenticità se esperto si sottrae. I gesti come veicoli di comunicazione anche nelle opere d’arte; la gestualità come lingua dei segni. “Il mondo dei segni” dove il tema dell’inclusione riguarda tutti noi.

La gestualità è un linguaggio antico che nasce con l’uomo. Da “Il mondo nelle mani”: LIBERTA’- “Libertà di essere se stessi, il coraggio di esserlo manifestando anche nel consapevole e atroce dolore in un atto di estrema coerenza verso ciò in cui crediamo, a dispetto degli ostacoli e delle torture (chiodi e catene nell’opera) la mente è fedele all’animo e al grido del cuore.”

LIBERO ARBITRIO- “La grande ruota della vita, la nostra avventura gira inesorabilmente e l’essere umano talvolta dimentico del libero arbitrio si fa trascinare dagli eventi. Il ventaglio di scelte rappresentano dal centro del disco argenteo con una rosa di steli piccoli e grandi alla portata e nascosti, così come sono le opportunità i percorsi che la vita ci offre nella responsabilità che va colta e non rifiutata, nella coscienza libera dai rimpianti e dai rimorsi che ci rende padroni del nostro destino.”

CUORE INCATENATO- “Il cuore di rosso vermiglio troneggia aperto e prezioso, simbolo di vita, della coscienza, dell’anima stessa accolta e sostenuta dalle mani che la proteggono ma la trattengono in catene al suolo, prigioniera di un mondo che non più le appartiene, colei che deve necessariamente volare, trapassare nella pace. Non la soluzione conosciuta e da intraprendere, ma il moto dell’anima di chi resta è descritto nell’opera intitolata “il cuore incatenato”, presa di coscienza e elaborazione di un lutto innaturale ma che si deve necessariamente accettare proprio in virtù dell’amore che deve emergere dal dolore, amore che sopravvive e si eterna nel ricordo perpetuo.”

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