Difficile pensare a un mondo senza arte, per qualcuno è quasi impossibile. Goethe la considerava così indispensabile da dire: “Non vi è alcun metodo più sicuro per evadere dal mondo che seguendo l’arte, e nessun metodo più sicuro di unirsi al mondo che tramite l’arte”. Per le persone speciali però, ciò che per la maggior parte di noi è senza ostacoli, può diventare difficoltoso: accedere a un museo con una carrozzella, fruire di una mostra se si è non vedenti o sordi, “arrivare” a un’opera se si soffre di disabilità psichiche o cognitive. Per tutte e tutti loro il Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, ha da tempo sviluppato progetti ad hoc per rendere le sue mostre, i suoi spazi, la sua proposta, inclusivi.
Nessuna barriera: non vedenti e non udenti possono fare esperienza dell’arte
Sono tutti benvenuti al Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto. Da anni qui infatti si lavora per rendere questo luogo d’arte inclusivo e quindi attrattivo anche per chi ha delle disabilità, fisiche, psichiche e cognitive. Per esempio dal 2018 è possibile visitare il Mart con una video guida in Lingua dei segni: una persona non udente quindi, arrivato al museo, può ritirare presso la biglietteria un tablet – a disposizione gratuitamente – con caricata la videoguida che accompagnerà il visitatore sordo nel percorso delle collezioni permanenti. Questo progetto è stato realizzato dal Mart in collaborazione con Ens Ente nazionale sordi (sezione provinciale di Trento) e con il video maker Jacopo Salvi.
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Per i non vedenti da quest’anno invece è stata inserita nel percorso permanente delle collezioni la prima opera a rilievo, ossia opera tattile, si tratta de Le figlie di Loth di Carlo Carrà del 1919. Questa iniziativa fa parte del progetto, Vedere con le mani, che dà alle persone cieche o ipovedenti l’opportunità di esperire concretamente un’immagine e di conoscere le più importanti opere pittoriche del Mart. Oltre alla versione tattile del quadro di Carrà, mediamente ci sono sempre 3 sculture che possono essere fruite tattilmente e comunque le opere di questo speciale percorso cambiano a seconda dell’allestimento della collezione permanente. In questo modo, pur non potendo fare esperienza attraverso luce e colore del quadro o della scultura, grazie a forma e contenuto si costruisce una via di conoscenza e di fruizione estetica accessibile anche ai ciechi che si avvicinano all’arte sia sul piano emozionale che cognitivo.
Al Mart i laboratori per persone con disabilità psichiche e cognitive
La disabilità ha molte facce e al Mart hanno sviluppato altri progetti per coinvolgere direttamente le persone disabili e fare in modo che siano protagonisti attivi anche all’interno di un museo. Ad esempio lo scorso novembre alcuni ragazzi con un disagio cognitivo hanno condotto delle visite guidate all’architettura del Mart o fatto laboratori. Al termine dell’esperienza, tre di questi hanno affrontato nuovamente il percorso spiegandolo ad alcuni gruppi, mentre altri quattro ragazzi si sono preparati per la conduzione di un laboratorio serigrafico collegato sempre al tema dell’architettura.
È evidente che qui credono molto nello sviluppo del museo in senso ampio e inclusivo, tanto che per questi Progetti speciali – così sono chiamati – c’è una persona appositamente dedicata. Questo permette di dare continuità alle iniziative e di mantenere relazioni continuative con il mondo del terzo settore, con il quale lo staff del museo collabora attivamente. Annualmente per i Progetti speciali al Mart vengono coinvolte una media di circa 3mila persone con disabilità varie – disturbi cognitivi, disabilità psichiche o fisiche – attraverso laboratori appositamente studiati o percorsi di vista guidata.
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