Un appuntamento dedicato a uno dei più grandi innovatori di tutti i tempi: la mostra Leonardo da Vinci. Disegnare il futuro inaugura ai Musei Reali di Torino il 15 aprile 2019, giorno della nascita di Leonardo, per celebrare i cinquecento anni dalla sua morte. Allestita nelle Sale Palatine della Galleria Sabauda, la mostra sarà aperta al pubblico dal 16 aprile al 14 luglio.
Curata da Enrica Pagella, Francesco Paolo Di Teodoro e Paola Salvi, l’esposizione è organizzata dai Musei Reali con l’Associazione Metamorfosi, in collaborazione con il Politecnico e l’Università degli Studi di Torino. La mostra è promossa dal Ministero per i beni e le attività culturali con il sostegno del Comitato nazionale per le celebrazioni del cinquecentesimo anniversario dalla morte di Leonardo da Vinci, con il patrocinio della Città di Torino e della Regione Piemonte.
Il percorso ruota intorno al nucleo di disegni autografi di Leonardo da Vinci conservati alla Biblioteca Reale di Torino, comprendente tredici fogli acquistati dal re Carlo Alberto nel 1839, oltre al celebre Codice sul volo degli uccelli donato da Teodoro Sabachnikoff al re Umberto I nel 1893. Una straordinaria raccolta di opere, databili all’incirca tra il 1480 e il 1515, diverse per soggetto e per ispirazione, in grado di documentare l’attività di Leonardo dalla giovinezza alla piena maturità.
Alcuni disegni sono in relazione con celebri capolavori del maestro: i nudi per la Battaglia d’Anghiari, i cavalli per i monumenti Sforza e Trivulzio, lo straordinario studio per l’angelo della Vergine delle Rocce, noto come Volto di fanciulla. Oltre all’unicum, il celeberrimo Autoritratto di Leonardo, posto in dialogo con opere d’arte contemporanea, rappresentazioni di sé realizzate da Luigi Ontani, Salvo, Alberto Savinio. Una sezione sorprendente che rivela come l’autoritratto resti un tema più che mai attuale.
Per restituire il senso, l’origine e la peculiarità del lavoro di Leonardo, la genesi dei disegni torinesi è indagata in relazione con analoghe esperienze di altri artisti, attraverso l’esposizione di maestri fiorentini quali Andrea del Verrocchio e Pollaiolo, lombardi come Bramante e Boltraffio, fino a Michelangelo e a Raffaello. Riunendo in mostra il disegno di Michelangelo per la battaglia di Cascina, quello di Leonardo per la battaglia di Anghiari e i combattimenti di nudi di Raffaello provenienti da Oxford, si presenta ciò che Benvenuto Cellini definì “la scuola del mondo”.
In mostra è presente anche il Codice Trivulziano, concesso in prestito dalla Biblioteca Trivulziana del Castello Sforzesco di Milano per la prima volta dopo il 1935. Un’opera capitale, il quaderno sul quale Leonardo annotò i suoi pensieri e le sue riflessioni sul lessico.
L’itinerario è suddiviso in sette sezioni corrispondenti ad altrettante possibili chiavi di lettura dell’opera del maestro e delle esperienze condotte dagli artisti del Rinascimento: l’eredità dell’arte antica; l’esplorazione dell’anatomia e delle proporzioni del corpo umano; il confronto tra l’arte e la poesia; l’autoritratto; lo studio dei volti e la sfida della rappresentazione delle emozioni.
Infine, gli studi sul volo, l’architettura e un tema finora inesplorato: la sezione Leonardo e il Piemonte con le citazioni dei luoghi presenti negli scritti di Leonardo e che mostra, quale disegno catalizzatore, il foglio del Codice Atlantico con il Naviglio di Ivrea.
La mostra si avvale di un percorso accessibile e inclusivo, grazie all’impiego di dispositivi allestitivi e tecnologie che consentono non solo l’accessibilità sensoriale (per non udenti, non vedenti e ipovedenti), ma anche una più ampia inclusione culturale e linguistica, con la ricerca di soluzioni efficaci per diversi tipi di esigenze percettive e cognitive.
Lungo il percorso di visita sono collocate alcune tavole multisensoriali con riproduzioni tattili di opere scelte tra gli autografi di Leonardo conservati presso la Biblioteca Reale di Torino. Tramite Qr-code e NFC, i visitatori possono inoltre accedere a contenuti multimediali, quali l’audiodescrizione e la spiegazione in LIS.
Il public programme della mostra è a cura dell’Università degli Studi di Torino, che per l’occasione propone insieme a Thales Alenia Space una rassegna interdisciplinare ispirata all’universalità di Leonardo dal titolo Pionieri. Esploratori dell’ignoto da Leonardo ai giorni nostri. Dal 7 maggio al 18 giugno sessantaquattro ricercatori faranno brevi incursioni in mostra per approfondire con il pubblico i temi indagati da Leonardo e dai disegni esposti, creando uno spazio inedito di partecipazione, dialogo e sperimentazione. I visitatori della mostra saranno inoltre protagonisti di un progetto di ricerca sulla variabilità nel tempo delle misure antropometriche ispirato alle visioni leonardesche, grazie all’innovativo esperimento di citizen science proposto dall’Università di Torino. Un exhibit interattivo permetterà al pubblico di misurarsi e scoprire quanto le proprie proporzioni fisiche si avvicinano a quelle ideali dell’Uomo di Vitruvio disegnato da Leonardo. I dati confluiranno in una raccolta più ampia, utile a studiare come l’interazione uomo-ambiente determini un cambiamento dei nostri corpi.
Dialoga con l’esposizione ai Musei Reali la mostra Leonardo. Tecnica e territorio, a cura del Politecnico di Torino, allestita all’interno del Castello del Valentino. Il tema qui sviluppato è quello degli studi dedicati a Leonardo che sostengono il progresso del sapere tecnico e scientifico dal secondo Ottocento, affiancando, fin dai primi decenni di apertura della Regia Scuola di Applicazione per gli Ingegneri, ricerca e didattica del Politecnico di Torino. È anche l’occasione per mostrare al pubblico una sezione non indifferente delle collezioni storiche del Politecnico, a livello di patrimonio librario, archivistico e documentario, attraverso fac-simili degli studi di Leonardo, parte della raccolta cartografica del DIST, modelli lignei di macchine e di strutture. Emergono, infatti, accanto alle ricerche di Gustavo Uzielli, docente di Mineralogia e geologia presso la Scuola e attento promotore della figura e del metodo del Vinciano nella cultura ottocentesca, le indagini che mostrano sperimentazioni e ricerche politecniche a partire da ipotesi tracciate da Leonardo. Pietre, schizzi, disegni, mappe e fotografie dalle collezioni dell’Ateneo, nonché filmati ed elaborazioni cartografiche chiosano le pagine degli scritti di Leonardo. In mostra in edizioni talvolta rare esplorano temi legati al volo, al moto dell’acqua e nell’acqua, alla costruzione di macchine e di ponti, alla conoscenza del territorio, in prevalenza quello piemontese. Alle sale del Castello del Valentino si accede unicamente accompagnati e su esibizione del biglietto d’ingresso alla mostra dedicata a Leonardo, emesso dai Musei Reali.