Turisti e bambini rapiti dal fascino di Lu Brandali

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OLBIA. Quasi mille visitatori in tre settimane, soprattutto italiani, spagnoli e francesi. Pareri entusiasmanti, e tanti bambini coinvolti e avvicinati all’archeologia nuragica. La mostra interattiva e ipersensoriale “Lu Brandali, leggi, tocca, ascolta” esposta nel sito archeologico di Lu Brandali, a Capo Testa, sta riscuotendo un notevole successo tra i turisti italiani e stranieri. La cooperativa Cooltour Gallura di Santa Teresa Gallura, ideatrice e curatrice della mostra, sta raccogliendo migliaia di pareri molto positivi sull’esposizione che consente una immersione totale nella vita del villaggio nuragico di Lu Brandali. Un salto nel tempo di oltre tremila anni, reso possibile grazie ai numerosi reperti ritrovati negli ultimi scavi ed esposti nelle teche, e all’uso di tecnologie di altissima qualità con riproduzioni 3D, pannelli braille e stampe tridimensionali tattili e audio.

Una mostra che è stata pensata anche per essere fruibile ai visitatori disabili: non vedenti, ipovedenti, non udenti. L’esposizione “Lu Brandali, leggi, tocca, ascolta” è stata inaugurata dalla Cooltour Gallura il 18 luglio, a Santa Teresa.

“Finora i commenti che abbiamo ricevuto dai visitatori sono stati tutti molto positivi – spiega Alessia Chisu, della Cooltour Gallura – i turisti sono molto contenti dai risultati ottenuti dall’esplorazione immersiva creata appositamente da Valentina Soro e dalla Imago Team. Dobbiamo dire che i bambini, in particolar modo, trovano tutto molto divertente, chiaro e utile. Sono molto entusiasti di potersi confrontare con le tecnologie che sono state messe a disposizione e che servono per illustrare lo stile di vita dei nuragici che abitavano qui migliaia di anni fa. Ci sono diversi dispositivi che vengono messi a disposizione dei visitatori, alcuni di questi sono stati pensati per rendere possibile la fruizione della mostra anche ai non vedenti. Si tratta comunque di un punto d’inizio: stiamo già pensando a nuovi allestimenti e a nuove tecnologie per il futuro, per rendere Lu Brandali ancora più fruibile”.

L’obiettivo principale della mostra è quello di esporre i tanti reperti archeologici che sono stati ritrovati in questi ultimi anni nel villaggio nuragico di Lu Brandali e nella vicina Tomba di giganti. Gli scavi condotti dalla Soprintendenza ai beni archeologici e culturali hanno riportato alla luce tantissimi vasi in ceramica, brocche, teglie, tegami e spiane; una ascia in bronzo, delle grappe in piombo, delle macine, alcune fusaiole, una vertebra di balena, zanne di cinghiale, la mandibola e il femore del prolago (un mammifero estinto, simile alla lepre), e delle grandi e bellissime conchiglie. Inoltre, dalla Tomba di giganti sono stati recuperati numerosi teschi. “In questi anni di gestione del sito, durante le visite guidate, abbiamo spiegato migliaia di volte come si svolgeva la vita quotidiana del villaggio e quali utensili utilizzavano i nuragici – sottolinea Alessia Chisu – però naturalmente non avevamo a disposizione i reperti. Grazie alla mostra che abbiamo allestito quest’anno, siamo riusciti a colmare la falla. Ora possiamo far vedere quel che c’era dentro le capanne, o nella tomba”.

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