Raggiunti 15.000 visitatori per Miró a Monopoli

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Resta meno di un mese per visitare la grande mostra dedicata a Joan Miró al Castello Carlo V di Monopoli. Continua il successo con quasi 15.000 visitatori, grandi e bambini, che si sono lasciati trasportare nella creatività dell’artista catalano.

La mostra “Joan Miró. Opere Grafiche 1948-1974”, promossa dal Comune di Monopoli e organizzata dalla società Sistema Museo, sarà visitabile fino al 15 luglio. Le quattro serie in mostra sono Parler Seul (1948-50), Ubu Roi (1966), Le Lézard aux Plumes d’Or (1971) e Les Pénalités de l’Enfer ou les Nouvelles-Hebrides (1974). Quattro capolavori realizzati tra il 1948 e il 1974 che raccontano il “sogno poetico” di Miró, quella sua capacità di oggettivare le immagini della fantasia e di esprimerle attraverso un linguaggio assolutamente personale

La mostra “Joan Miró. Opere Grafiche 1948-1974”

Molte le attività e laboratori per le scolaresche e anche le visite per gruppi di adulti richieste fino ad oggi: hanno visitato Miró quasi 1000 studenti di ogni età, decine di gruppi provenienti sia dalla Puglia che da fuori regione che si spostano con piacere a Monopoli appositamente per la mostra. Molti gli stranieri, soprattutto nei giorni infrasettimanali.

Particolarmente apprezzato il laboratorio “Trame e te” che ha divertito gli studenti più piccoli della Scuola dell’Infanzia, affascinati dal colorato mondo di questo artista, fino ai ragazzi della Scuola secondaria di primo grado. Le attività rivolte alle scuole hanno avuto l’obiettivo di far conoscere il linguaggio espressivo di Miró con percorsi differenziati per età. Da segnalare la visita guidata realizzata per la Lega del Filo d’Oro di Molfetta con un’utenza di non vedenti, ipovedenti e sordomuti, a dimostrazione che l’arte è un patrimonio di tutti e per tutti.

In mostra è presente anche il catalogo con le serie esposte, particolarmente apprezzato dai visitatori come oggetto di ricordo e di approfondimento sul mondo surreale dell’artista. Sperimentatore di tecniche e materiali, Miró – come Chagall, Picasso, Braque – si rivolse alla litografia affascinato dalle sue molteplici potenzialità in termini di espressione artistica. Scriveva Miró: “Niente semplificazioni né astrazioni. In questo momento io non mi interesso che alla calligrafia di un albero o di un tetto”

http://www.monopolilive.com

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