Racconto al buio: Valentina accende la luce sui tesori del Museo di Vetulonia

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Vetulonia: Valentina si propone come “cicerone” per accompagnare i turisti all’interno del Museo civico Isidoro Falchi di Vetulonia. I visitatori, al primo impatto rimangono spesso sospettosi, per un semplice motivo, Valentina è una non vedente.
Trascorsi i primi attimi d’imbarazzo, prende il via il tour all’interno del museo e, dopo aver ascoltato le sue precise e puntuali spiegazioni, lasciano Vetulonia con la consapevolezza di aver arricchito il proprio bagaglio personale di vita con un’esperienza fuori dal comune.

Da sabato 21 aprile alle ore 18:00, in occasione della prima giornata di “Appuntamenti al buio, Valentina racconta il museo” ad ingresso gratuito.

Valentina Murru esordirà ufficialmente con il compito di “guida” all’interno del Museo civico archeolgico Falchi di Vetulonia e sarà coadiuvata nel debutto dagli studenti del Liceo classico Carducci Ricasoli di Grosseto.

Valentina, 33enne diploma liceale, è approdata al museo Falchi, grazie all’interessamento del direttore Simona Rafanelli insieme al Club Soroptimist di Grosseto e Castiglione della Pescaia, che è stata scelta per frequentare a Roma il master “Si forma” e attuare uno stage trimestrale presso un istituto di culturale del territorio.

Programma:

«Ho conosciuto Valentina, la sua storia – dice Susanna Lorenzini, assessore alla Cultura del Comune di Castiglione della Pescaia – e sentirla parlare della bellezze che custodiamo all’interno del Museo, toccare con mano la passione che mette nel confrontarsi con il direttore sui temi dell’archeologia, il continuo approfondimento, l’aggiornamento costante che porta avanti in modo impeccabile, non ci siamo fatti sfuggire questa occasione di poterla valorizzare durante delle giornate specifiche, dove lei sarà la protagonista».

«Avere il piacere d’essere guidati da Valentina all’interno del museo – afferma l’assessore – fa apprezzare in modo completo, scientifico ed emozionale,  quanto di bello è custodito al suo interno. La nostra nuova collaboratrice sarà con noi fino all’autunno, ma ha già prodotto molto materiale. Osservando, e descrivendo alcuni oggetti autentici e le riproduzione di altri reperti, ha predisposto dei testi narrativi e le relative didascalie esplicative, per realizzare un particolare libretto corredato da fotografia e immagini a rilievo con la tecnica della punzonatura, leggibile da tutti. Valentina è un vulcano in continua eruzione di idee, una giovane davvero all’altezza del ruolo che sta ricoprendo».

«L’accessibilità totale che offre il museo, testimoniata brillantemente dallo stage effettuato da Valentina – precisa Susanna Lorenzini – non è stata pensata solo per la disabilità fisico motoria, ma siamo riusciti a farlo anche a livello cognitivo».

«Posso affermare – prosegue l’assessore alla Cultura del centro turistico – che questo edificio  museale è uno dei primi in Italia ad essere accessibile ai ciechi e agli ipovedenti e dall’autunno saremo in grado di poter offrire una visita particolare anche ai malati di alzheimer».

«Abbiamo tagliato – dichiara Susanna Lorenzini – un altro traguardo importante: quello di far conoscere i reperti a chi non può con gli occhi, e lo farà con le mani. Da quasi dieci anni, la Soprintendenza ha fornito al museo reperti veri, da far toccare ai visitatori ciechi e ipovedenti.

Negli ultimi anni siamo riusciti a realizzare con ditte specializzate delle copie puntali al dettaglio ed a  costruire un percorso completo per  ciechi all’interno del museo, dove possono trovare tre sale attrezzate con totem multimediali, provvisti di un sensore che, al momento del passaggio di una persona, avvisa della sua presenza e dei suoi contenuti relativi alla sala. Lo stesso macchinario viene utilizzato quando, ad effettuare una visita della struttura, sono persone sorde e sordomute. In questi casi si aziona un video con la traduzione della spiegazione in Lingua Italiana dei Segni».

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