Alla Reggia di Venaria l’arte è in 3D e la “vedono” anche i ciechi

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Il Busto di Diana, simbolo della Reggia di Venaria, riprodotto in una stampa tridimensionale e restituito in tutta la sua bellezza – corredato da testi in braille e guide nella lingua dei segni – alle persone con disabilità.

di CLARA CAROLI

E’ il progetto “L’arte è per tutti“, presentato ieri nella residenza sabauda, realizzato dalla start up torinese New Planet 3D. A rendere l’iniziativa particolarmente innovativa è l'”Espositore For All” di cui da ieri e fino al 31 dicembre è esposto alla Reggia il prototipo.

La presentazione dello speciale espositore a Venaria

 

Una struttura che con approccio tattile guidato, descrizioni in nove lingue e filmati in Lis (Lingua dei Segni Italiana) si propone di azzerare tutti i tipi di barriere e rendere fruibile qualsiasi opera d’arte o reperto storico anche a persone con disabilità visiva, cognitiva, uditiva, motoria e cognitiva. Rendere i musei accessibili è una delle sfide del mondo culturale del nuovo millennio. E la tecnologia lo rende possibile. A progettare l’Espositore – nel pieno rispetto delle indicazioni Onu per l’accessibilità totale – è stato un team, guidato da Dario Suppa, che ha maturato una lunga esperienza nel campo della stampa tridimensionale. Dopo un periodo di gestazione e sperimentazione, il brevetto è ora pronto ad affrontare il mercato. “Ci prepariamo a commercializzare il primo modello – spiega Suppa – Il costo base è di 6mila euro per l’hardware”.

Quello esposto a Venaria è un prototipo. Verrà in seguito realizzata una versione più agile, smontabile e trasportabile, costituita da un piano sul quale viene posizionata la riproduzione dell’opera in 3D, uno schermo a led nella parte superiore, un diffusore acustico, un monitor per filmati e sottotitoli, una plancia dei comandi. C’è anche un gradino scorrevole per i bambini. “L’esperienza tattile è emotivamente più coinvolgente”, assicurano i designer.

Questo prezioso strumento al servizio della disabilità è stato messo a punto con la collaborazione di sei associazioni e istituzioni: Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, Istituto dei Sordi, Cpd, Isitt, Torino + Cultura Accessibile  e Tactile Vision Onlus. Alcuni rappresentanti di queste realtà hanno spiegato ieri, davanti alla riproduzione del Busto di Diana, quanto per i disabili musei poco illuminati o con diciture non tradotte in braille o in Lis rappresentino possibilità negate. “In futuro sarà possibile riprodurre in 3D quadri, oggetti, sculture – spiega Suppa – E rendere praticamente tutti i reperti e le opere esposti nei musei fruibili anche dalle persone con disabilità”, spiega Suppa . “E’ un passo importante nella direzione del welfare culturale”, sottolinea la presidente di Torino + Cultura Accessibile,

Daniela Trunfio, che ha supportato con altre associazioni il progetto “Cinemanchìo”,  presentato alla recente Mostra del Cinema di Venezia. Il primo film dell’iniziativa, che si propone di rendere accessibili le proiezioni a tutti, è il biopic su Andrea Bocelli “La musica del silenzio” di Michel Radford che sarà da lunedì sugli schermi torinesi in versione “for all”.

L’elenco delle sale su www.lamusicadelsilenzio.it

http://torino.repubblica.it

 

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