Il Museo di Reggio Calabria parla LIS, e lo fa grazie al progetto “Turismi Accessibili Giornalisti, Comunicatori e Pubblicitari superano le barriere”, un premio che per l’edizione 2016/2017 è stato conferito alla digi.Art Servizi digitali per l’Arte per la Video Guida Lis in uso al Museo stesso.
di Tatiana Muraca
Il premio è stato organizzato dalla “Diritti Diretti” Onlus presieduta dalla Giornalista Dott.ssa Simona Petaccia, che lo ha consegnato ai vincitori lo scorso 27 maggio nella Città di Pescara ed è stato patrocinato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri,
dalla Camera dei Deputati, dalla Regione Abruzzo e dalla Provincia di Chieti.
Stamane, presso la Sala Conferenze del MARC, si è tenuto l’incontro di presentazione del progetto, alla presenza del Direttore Carmelo Malacrino, di Rosanna Pesce, fondatrice di digi.Art insieme a Giuseppe Musicò, di Antonio Miriyello, Presidente dell’Ens Calabria e di Carmelo Ollio dell’Esn provinciale, Ente patrocinatore del progetto.
“Il Museo – parole del direttore Malacrino – è e continuerà ad essere sensibile al tema dell’accessibilità. Non per niente, cercheremo di inserire all’interno della programmazione delle notti d’estate, che raddoppia la visita al Museo oltre che il sabato anche il giovedì, una serata dedicata al LIS”.
La videoguida Lis è un sistema multimediale che, su diverse piattaforme digitali, da quelle installate nelle isole espositive del Museo, ai tablet a disposizione dei visitatori, a Internet, permette il superamento degli ostacoli percettivi per le persone con difficoltà uditive, migliorando la visita a Palazzo Piacentini.
A spiegarlo nello specifico, Simona Pesce: “l’accessibilità deve essere garantita per tutti nei luoghi di cultura, si deve rendere autonoma la persona nella visita”. Il Museo Archeologico Nazionale, a detta di Simona Pesce, ha a disposizione dell’utenza 20 tablet al cui interno è installata l’app che riporta tutta l’esposizione museale con contenuti nella lingua dei segni. Tutto ciò è disponibile anche sul dispositivo personale dell’utente stesso e lo sarà a breve sul sito del Museo.
“Una grande visibilità per la lingua dei segni italiana”, la pensa così Antonio Miriyello, per il quale il progetto in questione non solo garantisce accessibilità alle persone sorde, ma grazie all’assegno ricevuto con la vincita del premio garantirà questa buona pratica anche in altre strutture, “ci auguriamo – dice – in altri musei regionali o nazionali. La lingua dei segni non è riconosciuta in Italia, come invece lo è in diversi Paesi europei, e vogliamo sperare che anche grazie ad iniziative del genere possano arrivare notizie positive sul nuovo decreto legge in merito”.
di Tatiana Muraca
Reggio Calabria 5 luglio 2017