Arte alla Fondazione Gualandi
Promuovere e divulgare il patrimonio storico-artistico tuttora conservato nella storica sede dell’ex Istituto Gualandi di via Nosadella, ora Fondazione Gualandi: questo è l’obiettivo al quale si richiama il ciclo espositivo che ha inizio con una prima rassegna di opere di Alessandro Guardassoni, tratte dalla raccolta donata dal celebre artista bolognese al fondatore dell’istituto, don Giuseppe Gualandi. Si tratta dell’inizio di un percorso che avrà il suo culmine nel 2019, data della ricorrenza del bicentenario della nascita di Guardassoni che si intende onorare con la costituzione di una struttura espositiva permanente in grado di garantire la miglior custodia e fruizione dell’intero “fondo” legato al nome dell’artista. Per le caratteristiche della mostra e per gli spazi scelti, l’idea è stata quella di realizzare un allestimento che facesse vivere al visitatore una sorta di immersione in un luogo antico, lo storico ingresso dell’Istituto. La sensazione che si vuole trasmettere è la possibilità di “sbirciare”, quasi intruffolandosi all’interno di questo spazio, intuendone il fascino e lasciandosi incuriosire da quello che c’è ma ancora non si vede, preludio, quindi, di future e più approfondite esplorazioni.
Una vita d’artista
Nato a Bologna il 13 dicembre 1819, Alessandro Guardassoni si segnala come “giovine di bellissime speranze” già durante gli studi accademici, sotto la guida di Clemente Alberi. E’ presente con successo ai concorsi scolastici e nel 1843 ottiene il rinomato “Premio Curlandese”. È dello stesso anno l’incontro con il pittore e decoratore modenese Adeodato Malatesta, molto attivo in quel tempo sulla scena bolognese. Guardassoni ne segue la lezione, esibendosi in grandi composizioni di soggetto storico e religioso. La sua opera, già ben accolta nella realtà cittadina, ottiene un crescente indice di gradimento anche da parte delle famiglie illuminate della nobiltà e dell’alta borghesia. All’artista viene conferito nel 1852 il Premio grande di Pittura storica all’Accademia Pontificia. Guardassoni inizia un’intensa attività in campo decorativo all’interno di edifici di culto, anche grazie all’amicizia con don Giuseppe Gualandi e dei suoi fratelli, nonché con l’arcivescovo di Bologna Michele Viale Prelà. Nel contempo va accentuandosi in lui un’inquietudine che lo porta a sperimentare tecniche nuove e a esplorare terreni figurativi ignoti all’ambiente locale. A ciò contribuiscono alcuni soggiorni lontano da Bologna: a Firenze, Roma e poi in Inghilterra e a Parigi. Nel 1859, come attestano i suoi stessi scritti, l’artista comincia a interessarsi a problemi di ottica, in particolare alle tecniche stereoscopiche e alle loro conseguenti, possibili applicazioni in campo pittorico. Molto ricca e varia è la produzione di Guardassoni nell’ultimo periodo, ma l’opera che all’artista richiede il maggiore e più costante impegno è la decorazione della chiesa bolognese di S. Caterina di Saragozza a partire dal 1873. Gli affreschi con le “Storie” della santa titolare occupano tutta la volta della navata e si concludono con la pala dell’altar maggiore, raffigurante il Martirio di S. Caterina. Il Guardassoni muore a Bologna il 1 marzo 1888.
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ARTE ALLA FONDAZIONE GUALANDI: ALESSANDRO GUARDASSONI VIA NOSADELLA 49 BOLOGNA WWW.FONDAZIONEGUALANDI.IT 051.6446656
PROGRAMMA Venerdì 27 gennaio Inaugurazione ore 18 con accompagnamento di musica d’arpa a cura di Cristina Giorgi
Sabato 28 gennaio dalle ore 18 alle 23 in occasione di Bologna Art City White Night
Domenica 29 gennaio dalle ore 18 alle 23
Lunedì 30 gennaio dalle ore 18 alle 23 Visite guidate dalle ore 15.30 alle 18.30
Qui l’informativa online: http://www.fondazionegualandi.it/guardassoni
Fondazione Gualandi