“Mi rifaccio sempre alle parole di Zelensky all’inizio dell’invasione, ovvero che bisogna distinguere le responsabilità dei governi da quelle del popolo“. Il presidente del Comitato paralimpico italiano Luca Pancalli prende posizione sulla possibile partecipazione degli atleti russi e bielorussi alle Olimpiadi di Parigi 2024. Dopo l’apertura del Cio alla loro presenza, senza bandiera e senza inno, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha attaccato il presidente Thomas Bach e l’Ucraina ha minacciato il boicottaggio dei Giochi, ottenendo anche l’appoggio di altri Paesi.
“Abbiamo affrontato la questione durante l’ultima assemblea generale dell’Ipc e lo faremo nella prossima anche alla luce di quelle che saranno le decisioni del Comitato Olimpico Internazionale. Abbiamo votato a Bonn le sanzioni e l’estromissione del Comitato paralimpico russo e di quello bielorusso, ma oggi c’è un discorso che non riguarda i Comitati ma il diritto degli atleti a esserci. Ci esprimeremo in tal senso”, ha chiarito Pancalli, rispondendo a chi gli chiede delle minacce dell’Ucraina.
“La mia posizione è sempre stata molto palese – ha proseguito Pancalli parlando a margine dell’accordo tra Cip e Ita Airways – mi rifaccio sempre alle parole di Zelensky all’inizio dell’invasione, ovvero che bisogna distinguere le responsabilità dei governi da quelle del popolo. Gli atleti hanno il loro diritto a poter partecipare, ovviamente nei modi e nelle forme rispettosi, ma allo stesso tempo perché lo sport deve essere sempre un ponte per costruire dialogo e a favorire percorsi che hanno come obiettivo la pace“.
“In tutto questo – ha sottolineato Pancalli – gli atleti penso vadano rispettati nel loro essere atleti, il che non vuol dire non riconoscere ciò che sta accadendo e contestarlo. Il mondo dello sport deve fare altro”. “Rischio Giochi dimezzati? C’è, ma per questo ho una mia idea personale che non voglio assolutamente ascrivere al Comitato Internazionale, che si riunirà per decidere con 187 Paesi“, ha concluso Pancalli.