Inaugurato il 21 ottobre, a Milano, il primo Museo della fotografia sportiva in Europa (e probabilmente al mondo). Ospiterà le opere degli autori hanno raccontato lo sport più importanti a livello internazionale. Ma anche workshop, un laboratorio di stampa e fine art e il primo archivio fotografico sportivo internazionale

di Marco Santini

Attimi di cristallo che raccontano una storia racchiusa in un gesto. Fotografie che diventano icone, che raccontano la vita, le imprese e le sconfitte di atleti famosi e non.

La fotografia sportiva è la storia raccontata dello sport. Un’arte che affascina grazie al lavoro di professionisti d’eccezione.

A Milano è nato il primo Museo della Fotografia Sportiva in Europa e probabilmente al mondo

Inaugurato ieri sera con la presenza di nomi che hanno fatto la storia di questo narrazione quali Carlo Borlenghi, Ercole Colombo, Cesare Galimberti e altri come Alessandro Trovati fra i più importanti di oggi a livello internazionale.

Trova spazio presso la sede della Casa Museo Spazio Tadini, in quello che era lo studio dell’artista e scrittore Emilio Tadini.

Museo della fotografia sportiva: i fondatori

I due ideatori, fondatori e direttori artistici sono Federicapaola Capecchi, curatrice di fotografia e coreografa e Alessandro Trovati (Canon Ambassador dal 2017).

Co-fondatori sono Luigi Sordi e Beatrice Ravelli, consulente nell’ambito della progettazione culturale.

Partner Ufficiale di Sport Photography Museum (SPM) è Robert Riger Living Trust che gestisce la straordinaria collezione di immagini, per lo più inedite, di uno degli interpreti visivi più acclamati dello sport. Insieme a questo, Spazio Tadini Casa Museo, PhotoMilano, DenebMedia, Dario Piletti/Capricorn Studio Creativo.

Museo della fotografia sportiva: perché

Il progetto nasce dalla volontà di dare vita anche a qualcosa di concreto per la fotografia sportiva. Innanzitutto, per esprimere il suo valore non solo documentativo. Ma anche di divulgazione culturale, perché lo sport è occasione di scambio politico-sociale ed etico, è promozione di sani stili di vita e diritto alla salute e all’uguaglianza, e non ultimo, del bello, ovvero della rappresentazione artistica del movimento e del corpo.

SPM e la fotografia sportiva hanno in é valori distintivi quali la contemporaneità, l’universalità, una chiara e potente relazione con la storia e i valori dello sport.

Lo Sport Photography Museum si propone inoltre, come punto di riferimento per la ricerca, la formazione, la storia, la conservazione, l’approfondimento e l’archiviazione della fotografia sportiva e la stampa. Al suo interno, infatti, sarà presente anche un laboratorio di stampa e Fine Art così come il primo archivio fotografico sportivo internazionale che si occupa anche di digitalizzare tutto quello che acquisisce in pellicola.

La mostra inaugurale è di Alessandro Trovati: un percorso attraverso il suo bianco e nero e il suo colore; attraverso la sua assoluta e suggestiva bellezza formale. Un viaggio in quella sua arcana capacità di continuare il racconto, prima e dopo, oltre e fuori dall’inquadratura e dai bordi della fotografia stessa.

Lo Sport Photography Museum ospiterà mostre, eventi, presentazioni e workshop correlati alla divulgazione e al racconto del gesto sportivo in ogni sua forma.

Sport Photography Museum, Spazio Tadini, Via Niccolò Jommelli n° 24, 20131, Milano, www.sportphotographymuseum.com

Nella foto Rio 2016 Olympic games – August 2016.Syncronised swimming (photo by Alessandro Trovati /Pentaphoto/Mate Images)

 

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