McFall è anche un brillante chirurgo di 43 anni, che in passato a già partecipato ad alcune missioni aeree in cui si simulava l’assenza di gravità. Egli ha perso una gamba durante un terribile incidente in moto quando aveva 19 anni e per tutta la vita si è allenato per superare tutti gli ostacoli la sua condizione.
Appassionato di astronomia, già hai tempi delle prime paralimpiadi dichiarò di essere interessato nell’andare sullo spazio e di volersi candidare all’ESA come potenziale astronauta. Lo scorso venerdì ha anche dichiarato di essere “enormemente orgoglioso” per essere stato scelto dall’Agenzia europea, dopo che nel 2022 aveva partecipato ad una severa selezione ed era stato inserito come membro di riserva per le future missioni.
L’ESA ha ragionato a lungo sulla fattibilità di spedire un essere umano con una protesi alle gambe nello spazio e dopo attente analisi ha valutato tale missione come fattibile.
“Si tratta di una questione molto più grande di me: si tratta di un cambiamento culturale” ha chiarito McFall durante una intervista online. “Dall’agenzia mi sono giunte solo delle richieste di mantenermi in buona salute e di svolgere i compiti richiesti”.
All’interno dell’ESA McFall è stato definito il “primo parastronauta della storia” aggiungendo che tutti i partner della ISS – tra cui NASA, JAXA e Roscosmos – hanno fornito l’autorizzazione medica per permettere a McFall di raggiungere la stazione, che si avvicina al termine del suo ciclo vitale.
Paradossalmente questo annuncio giunge in un momento in cui USA, UE e Russia si stanno confrontando aspramente sul conflitto in Ucraina e poco dopo che l’amministrazione statunitense di Donald Trump ha mosso i primi passi per contrastare le politiche relative all’inclusione nella società dei soggetti disabili.
Redazione Tech.everyeye.it
di Aurelio Sanguinetti