di David Lewis
Un tempo, nemmeno tanto lontano, i cittadini britannici avevano tra le altre certezze (a partire dalla conclamata immortalità di Elisabetta..) quella che la Sanità pubblica non li avrebbe lasciati indietro e che, quindi, come sempre, un malato resta un soggetto da curare e assistere. Purtroppo questo panorama è cambiato, incrinato, nei mesi scorsi, anche dal fatto che il settore della sanità pubblica è stato devastato da lunghi scioperi che hanno interessato tutte le categorie, dai medici, agli infermieri, ai portantini, persino agli autisti delle ambulanze. Emerge quindi che i sudditi di Carlo III oggi sono, anche e forse soprattutto, un soggetto economico, nel senso che quel che prima era erogato dal Servizio nazionale ora ha un costo aggiuntivo che, soprattutto per i portatori di handicap, sta diventando una insostenibile situazione.
Gb: lo Stato distratto davanti al grave disagio che vivono i disabili
Il dramma che questa purtroppo non esigua minoranza affronta oggi è quello di persone normali, senza molti soldi in banca, costrette ad affrontare le situazioni eccezionali. E’ un segmento di quella classe media che ha fatto fortune e sfortune della nostra classe politica, che l’ha sfruttata elettoralmente, per poi dimenticarsi di promesse, garanzie, assicurazioni. Oggi la piaga si chiama assistenza sociale che non è gratuita, soprattutto quando vi si ricorre in una condizione di emergenza, che oramai, nel Regno Unito di oggi, è perenne, innescata dall’aumento generalizzato del costo della vita, che ha ricadute negative anche nella sfera sanitaria.
Tanto che oggi sono moltissimi quelli che, dovendo affrontare costi anche elevati per garantirsi l’assistenza sociale, si gravano di debiti per migliaia di sterline, con cui pagare per cure essenziali, con costi che prima riuscivano ad affrontare. Anche perché, come si legge negli appelli che i portatori di handicap e le loro famiglie lanciano attraverso i giornali, spesso la scelta è tra le cure mediche e le spese per mangiare.
Il dramma di queste persone si manifesta quando le strutture che elargiscono le cure aumentano l’ammontare delle richieste economiche per l’assistenza. E spesso tali aumenti sono tali da rivoluzionare, stravolgendola, la gestione economica delle famiglie che hanno nel loro nucleo un soggetto bisognevole di assistenza.
Talvolta questi aumenti sono anche cinque volte e più quelli originari. Quindi chi prima pagava l’assistenza sociale ‘x’ sterline, ora, per vedere garantito lo stesso livello, deve affrontare una spesa notevolmente più alta. Come ha denunciato una donna, che prima pagava settimanalmente 27 sterline che ora sono diventate 146. Basta moltiplicare per mesi e anni questa differenza, tra i costi di prima e quelli pretesi oggi, per capire l’ampiezza del problema.
E un’altra persona, che dall’infanzia combatte contro una forma di cancro, ha detto: ”Non ho mai dovuto pagare per la mia assistenza sociale, ma nel 2022 ho ricevuto una lettera dal mio consiglio locale che mi chiedeva di pagare circa 2.000 sterline all’anno. Non ho un reddito, a parte la pensione, quindi per pagare ho finito per vendere cose cui ero affezionata, come ninnoli d’argento che mi sono stati regalati al mio battesimo”.
Le conseguenze pratiche di questa situazione sono evidenti, rendendola vergognosa ben più di quel che si possa pensare. Molti disabili, costretti a pagare direttamente per la loro assistenza, chiedono da mangiare alle mense sociali o alle associazioni caritatevoli, e per molti di loro la cura della persona si sta riducendo ad una doccia, quando riescono a farla.