Dal 29 agosto al 2 settembre Locarno ospita (nel palazzo della Sopracenerina in Piazza Grande) una mostra fotografica che raccoglie le storie di dieci donne nepalesi con disabilità.
di Serse Forni
Kamala, nepalese, come milioni di altre donne con disabilità in tutto il mondo, si confronta quotidianamente con molteplici livelli di discriminazione. Lei e altre nove donne con varie disabilità hanno documentato, con fotografie scattate da loro stesse, ciò che inibisce e ciò che promuove la loro inclusione sociale, economica e politica in Nepal. È nata così la mostra fotografica itinerante “My lens, my reality” (La mia lente, la mia realtà). Su pannelli a forma di prisma vengono mostrate le fotografie che loro stesse hanno scattato con le proprie testimonianze, così come la foto ritratto di ognuna di loro. Le loro storie mostrano che attraverso l’inclusione, la conoscenza, il supporto e la consapevolezza sociale le donne con disabilità sono in grado di partecipare in modo significativo a tutte le sfere della comunità, fornendo il proprio contributo alla vita sociale attiva.
La mostra è basata sul metodo d’indagine Photovoice, grazie al quale le partecipanti hanno potuto decidere da sole cosa fosse più importante per loro e come volessero raccontare la propria storia. Un metodo che permette quindi di vedere il mondo attraverso gli occhi delle partecipanti.
Urgente necessità d’intervento
La mostra “My lens, my reality” è legata a uno studio commissionato dal Swiss disability and development consortium (Sddc) del Centro per gli studi di genere dell’Università di Berna. Nello studio, a titolo esemplificativo, si è esaminata la situazione delle donne con disabilità in Nepal, un Paese prioritario per la Direzione dello sviluppo e della cooperazione (Dsc). Lo studio ha individuato un’urgente necessità d’intervento e formula diverse raccomandazioni, legate in particolar modo alle seguenti aree tematiche: porre fine alla stigmatizzazione e ai molteplici livelli di discriminazione; rafforzare la fiducia nei propri mezzi e promuovere l’inclusione sociale; garantire l’accessibilità delle infrastrutture e delle informazioni; stabilire l’accesso al mondo del lavoro.
Il motivo dello studio è stato l’ispezione della Svizzera da parte del Comitato per i diritti delle persone disabili dell’Onu, che si è tenuta a metà marzo del 2022. Momento in cui la Svizzera ha dovuto prendere posizione per la prima volta sull’attuale stato di attuazione della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità (Cdpd) in Svizzera e sulla sua cooperazione allo sviluppo e all’aiuto umanitario. Lo scopo della Cdpd è garantire i diritti di tutte le persone con disabilità e promuovere il rispetto della loro dignità.
La mostra è stata quindi inaugurata per la prima volta poco prima dell’ispezione della Svizzera, l’8 marzo, Giornata internazionale della donna. L’inaugurazione ha avuto luogo sia al Palais des Nations a Ginevra che presso l’Ambasciata svizzera a Kathmandu (Nepal). A inizio maggio la mostra è stata ospite per due settimane presso la sede centrale della Dsc a Berna.
La mostra a Locarno è resa possibile grazie alla collaborazione con la Città di Locarno, che promuove l’evento con il sostegno del Programma d’integrazione cantonale, e grazie alla Società elettrica sopracenerina Sa che ha concesso lo spazio agli organizzatori.