Macron licenzia il ministro disabile accusato di molestie sessuali

Damien Abad era finito al centro delle polemiche poche settimane fa in seguito alla denuncia di due donne

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Damien Abad

Il presidente francese Emmanuel Macron ha proceduto al rimpasto del governo dopo aver perso la maggioranza all’Assemblea nazionale,ha messo alla porta Damien Abad, il ministro della Solidarietà accusato di tentato stupro da due donne.

Abad, rieletto deputato del dipartimento dell’Ain (Alvernia-Rodano-Alpi) nonostante lo scandalo, era stato accusato di violenze sessuali a fine maggio, a pochi giorni dal suo insediamento. La polemica era scoppiata dopo che Mediapart, un giornale investigativo francese, aveva pubblicato le testimonianze di due donne. Questa mattina poi, il ministro è stato accusato da una terza donna, un’attivista dei Jeunes Populaires, che ha denunciato di essere stata drogata e molestata nel 2013. In una testimonianza pubblicata da BFMTV, la ragazza ha riferito di aver avuto un “blackout” e “vertigini” dopo aver bevuto “un bicchiere” di champagne con il deputato.

Su Mediapart, il politico aveva assicurato che tutti i rapporti sessuali avuti nel corso della sua vita erano stati consensuali, aggiungendo che gli atti descritti dalle donne erano “semplicemente impossibili per lui senza un aiuto esterno” a causa della sua disabilità. Soffre di una malattia rara, l’artrogriposi, che blocca le articolazioni e riduce la mobilità.

Ex dirigente dei Repubblicani (LR), Abad è stato rieletto il 19 giugno per un terzo mandato alle elezioni legislative. Nel 2012 è stato il primo rappresentante disabile eletto all’Assemblea.Tuttavia, anche se non è più ministro, Abad non lascerà la vita politica: siederà nell’Assemblea nazionale, dopo la sua rielezione nella quinta circoscrizione dell’Ain alle ultime elezioni legislative. Al suo posto nel governo è stato nominato Jean-Christophe Combe, direttore generale della Croce Rossa.

La partenza di Abad rompe con la dottrina in vigore sotto la presidenza di Macron. Fino ad oggi, i ministri potevano rimanere al governo anche se erano sotto inchiesta giudiziaria. Potrebbero essere costretti ad andarsene solo se venissero incriminati.

La segretaria di Stato per lo Sviluppo, la Francofonia e i Partenariati, Chrysoula Zacharopoulou, accusata anche lei di violenze sessuali, è stata invece riconfermata. La 46enne è oggetto di un’inchiesta della Procura di Parigi per atti che, secondo le sue accusatrici, equivalgono a uno “stupro” commesso nel corso della sua attività di ginecologa.

 

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