Esplode la polemica in Francia, dopo che, a pochi giorni dall’insediamento, uno dei ministri designati da Emmanuel Macron è stato accusato di stupro da due donne. Accuse che il neoministro Damien Abad ha respinto “con tutte le sue forze”.
di Eleonora Mureddu
In una intervista rilasciata a Médiapart, lo stesso giornale che ha raccolto le accuse, il politico ha assicurato che tutti i rapporti sessuali avuti nel corso della sua vita sono stati consensuali, aggiungendo che gli atti descritti dalle donne sono “semplicemente impossibili per lui… senza un aiuto esterno” a causa della sua disabilità. Il neoministro della Solidarietà è affetto da artrogriposi, una malattia rara che blocca le articolazioni e riduce la mobilità.
I fatti non sono accaduti recentemente, ma circa dieci anni fa (nel 2010 e nel 2011). La prima denuncia è stata presentata nel 2012. La donna che lo accusa ha dichiarato che nel 2010 è caduta in stato di incoscienza dopo aver bevuto un drink con Abad in un bar di Parigi. Secondo il suo racconto, i due si erano conosciuti a un matrimonio. Il giorno successivo a quella bevuta, si è svegliata in una stanza d’albergo in mutande accanto all’uomo, con le vertigini e la sensazione di essere stata “drogata”. La seconda accusa è arrivata nel 2017 per fatti risalenti al 2011. Questa seconda donna ha accusato il ministro di aver avuto rapporti sessuali in cui avrebbe messo in atto pratiche non consensuali. Secondo Médiapart, l’indagine su questi eventi è stata chiusa senza ulteriori azioni. Non c’erano prove sufficienti e, secondo l’ufficio del procuratore, le dichiarazioni delle donne erano piuttosto incoerenti.
Secondo quanto riportato da Franceinfo, l’Osservatorio per la violenza sessuale e sessista in politica ha trasmesso la testimonianza di una delle donne alla Procura, ai Repubblicani e al partito di Macron, La République en Marche (Lrem). Interrogata domenica da Afp, la Prima ministra Elisabeth Borne ha dichiarato di essere venuta a conoscenza delle accuse sabato. “Posso garantire che se ci saranno nuovi elementi, se la giustizia scatterà di nuovo, trarremo tutte le conseguenze di questa decisione”, ha aggiunto.
Nel frattempo, si moltiplicano le richieste di dimissioni da parte dell’opposizione. Invitato su France Inter, Olivier Faure, primo segretario del Partito Socialista, ha chiesto ad Abad di lasciare il governo. “Dobbiamo prendere decisioni difficili, ma che permettano alle donne e a Damien Abad di essere ascoltati. Ci sono segnali chiari da dare”, ha esordito. E ha continuato: “Se fossi il primo mnistro, direi a Damien Abad: ‘Non ho particolari motivi per pensare che le donne mentano, perché non vedo le ragioni per farlo’. Oggi esiste un dubbio. La parola delle donne deve essere rispettata. Quindi, in attesa di una decisione del tribunale, spero che lei non sia al governo”.
Julien Bayou, segretario nazionale dei Verdi, ha dichiarato a “Dimanche en politique” su France 3 che il ministronon avrebbe mai dovuto essere nominato. “Da quello che ho capito, il suo atteggiamento nei confronti delle donne è un segreto di Pulcinella. Chiedo al procuratore di agire, in modo che ci sia un’indagine”.
Eric Zemmour, leader di Reconquête! ed egli stesso accusato da alcune donne di violenze sessuali, ha invece appoggiato il membro del gabinetto di Macron: “Per quanto riguarda la permanenza del signor Abad nel governo, sono contrario al principio di precauzione ma per il rispetto della presunzione di innocenza. Sono due filosofie di vita nella società”, ha dichiarato a CNews.