Aspettando Kaunas2022, capitale europea della cultura

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di Marina Macrì (LithuanianStories)

Kaunas, la seconda più grande città della Lituania (circa 290.000 abitanti), ha ufficialmente presentato il programma di eventi per il 2022, anno in cui sarà celebrata come Capitale Europea della Cultura.

Il percorso di organizzazione è durato cinque anni, ovvero da quando nel 2017 Kaunas si è vista assegnare la nomina di Capitale della Cultura Europea per il 2022. Una scelta che probabilmente ha colto di sorpresa i molti che conoscono poco la Lituania e non sanno situare sulla mappa la città di Kaunas. Eppure, per quanto sovente non venga inclusa negli itinerari turistici, è stata capitale del paese nel periodo tra le due guerre mondiali: dal 1918 al 1940.

Kaunas capitale interbellica

Kaunas ha infatti conosciuto il suo periodo d’oro quando fu capitale temporanea nel periodo interbellico. In quel ventennio fu costruita la maggior parte dei suoi splendidi edifici, sapientemente riportati oggi all’antico splendore e che ne fanno una delle città con il più ricco patrimonio modernista esistente. 

Dopo il patto Molotov-Ribbentrop del 1939, Kaunas e l’intera Lituania attraversarono le due peggiori tragedie della storia europea del Novecento: l’occupazione nazista prima (cui seguì il massacro dell’intera comunità ebraica e la cancellazione del suo patrimonio storico-culturale) e l’occupazione sovietica poi, terminata solo nel 1990, quando la Lituania riconquistò l’indipendenza.

Dopo la seconda guerra mondiale, Kaunas era una città distrutta, materialmente e spiritualmente. La sofferenza per le vittime di Olocausto e gulag determinarono una profonda crisi di identità. Kaunas aveva bisogno di una energica cura per ripristinare la propria vitalità. 

Quando nel 1990 Vilnius tornò capitale del paese, Kaunas rimase in secondo piano. Il suo patrimonio modernista era allora in gran parte cadente. Con l’ingresso della Lituania nell’Unione Europea nel 2004, qualcosa cominciò a cambiare e furono restaurati molti edifici pubblici e privati. La nomina a Capitale Europea della Cultura è oggi una grande opportunità. “La città non ha solo bisogno di ricostruire le sue case”, dicevano i suoi abitanti. Ha bisogno di ritrovare la sua identità.

Il programma di Kaunas2022

Il comitato organizzatore, un team appassionato e giovane, con una nutrita rappresentanza femminile, ha presentato in questi giorni il programma ufficiale di Kaunas2022. Oltre mille eventi, a partire da gennaio: mostre, rappresentazioni teatrali, forum di dibattito, festival di vario genere a cui parteciperanno sia artisti ed esperti lituani, sia stranieri.

L’intero programma è riassunto in una corposa pubblicazione suddivisa in vari argomenti: Memory, per riscoprire e conoscere il passato multietnico della città e scrivere il suo futuro; Modernism for the Future, alla scoperta del patrimonio modernista che vanta circa 6.000 edifici; We, The People, un programma di attività artistiche e culturali che coinvolge l’intera città e i suoi quartieri periferici; The Mythical Beast, un programma di storytelling creato da Rytis Zemkauskas sulla base di un’immaginaria “bestia” (simbolo della città e dei suoi abitanti) che vive alla confluenza dei due fiumi di Kaunas, il Nemunas e il Neris, e si nasconde nei sotterranei del castello cittadino; Designing Happiness, un ricco programma che ha l’obiettivo di creare città più accessibili, prive di barriere, non solo architettoniche, in modo che tutti possano sentirsi “a casa”. Ognuno di questi temi si declina in diverse attività che coinvolgeranno l’intera città.

A Kaunas2022 non mancherà una significativa partecipazione di importanti artisti da tutto il mondo. Tra questi, Marina Abramović, William Kentridge, Yoko Ono, Jenny Kagan. Ognuno porterà un proprio progetto dedicato a Kaunas e alla sua storia. Ci sarà un forum mondiale dedicato al mondo “Litvak”, legato ovvero agli ebrei di Lituania, oltre a tantissimi eventi musicali e teatrali dedicati alla cultura ebraica. Vi sarà inoltre un’interessante mostra dedicata ai gruppi rock del secondo Novecento, i quali attraverso la musica protestavano pacificamente contro il regime sovietico.

Alcuni festival si sono già svolti in questi ultimi tre anni in città. Magenta, per esempio, invita cittadini, imprese e istituzioni a ripensare le proprie relazioni con l’ambiente urbano. Il festival di Storia invece, attraverso teatro, performance, convegni, street art, ripercorre la storia lituana e quella dei suoi protagonisti per conoscere il passato e scrivere il futuro, per costruire la nuova identità degli abitanti di Kaunas. 

La maggior parte dei festival proseguirà tuttavia anche dopo Kaunas 2022 e avrà cadenza annuale. La scommessa è ricostruire la città in chiave multiculturale, rispecchiando così una realtà cittadina che risale al periodo antecedente la seconda guerra mondiale.

L’intera città si trova coinvolta nelle attività previste dal programma, dal centro ai quartieri periferici. Molti cittadini hanno preso parte attiva alla progettazione e realizzazione degli eventi, comprese le minoranze che vivono oggi a Kaunas: dai tatari di Crimea ai tatari lituani, dai polacchi ai russi, dalla piccola superstite comunità ebraica ai molti giovani europei arrivati recentemente per lavoro o per studio. Sono state raccolte decine di testimonianze per conoscere i cittadini del passato e scoprire quelli di oggi. Conoscere le loro storie aiuta a colmare il vuoto creato dalla lunga occupazione sovietica.

“Abbiamo affrontato la sfida – spiega Virginija Vitkienė, CEO di Kaunas2022 – con un approccio basato sulla collaborazione, sul lavorare tutti assieme. Ci sono ben ottanta istituti culturali dietro il progetto. Questo significa che non c’è una sola strategia, un solo modo di pensare. Ognuno porta il proprio contributo”. I programmi tematici ruotano attorno al patrimonio modernista della città, unico al mondo.

Anche il design sarà protagonista con il programma “Designing Happiness”. Spiega Virginija Vitkienė: “Stiamo cercando di aumentare la nostra partecipazione alle diverse realtà del design europeo e mondiale. Il nostro principale obiettivo è legato alla accessibilità. Al momento le città lituane non sono molto accessibili, soprattutto dal punto di vista architettonico. Gli edifici spesso non hanno gli ascensori, non sono accoglienti per le persone disabili. L’obiettivo è incoraggiare imprese e privati a creare un mondo più accessibile. Non parliamo solo di architettura. Rendere tutto più vivibile a bambini, giovani, anziani, non udenti, non vedenti”. 

Kaunas2022 segna il nuovo inizio di una città che ha molto da raccontare. “From Temporary to Contemporary” è il titolo del progetto: da un passato come capitale a una città nuova e inclusiva.

Immagine: Marina Macrì

 

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