Nilofar Bayat, avvocato e capitano della squadra paralimpica di basket afghana, è stata evacuata ieri mattina con il marito su un aereo spagnolo. La cestista aveva lanciato un messaggio sui social (“I talebani mi ucciderebbero se mi trovassero, a loro non piacciono le donne come me”) chiedendo aiuto per lasciare Kabul quando la capitale afghana è stata presa dalle forze talebane e, sentito questo appello, il club di Bilbao si era offerto di accoglierla nella sua squadra, il Bidaideak Bilbao BSR.

Il vicepresidente del club, Emilio Pedrini, ha spiegato questo venerdì, in una dichiarazioni all’Efe, che “una volta arrivata alla base di Torrejón de Ardoz, e dopo aver fatto tutte le carte che deve fare, Nilofar deciderà cosa fare della sua vita e se deciderà di venire a Bilbao, sarà la benvenuta”.

E ha aggiunto: “La cosa più importante è già stata raggiunta, ovvero lasciare l’Afghanistan, e ora considero secondario in quale squadra giocherà. Questo è nelle sue mani. Molte persone sono state coinvolte nel far uscire Nilofar dall’Afghanistan, incluso il presidente della Federazione spagnola di pallacanestro, Jorge Garbajosa. Noi siamo un piccolo club e non saremmo stati in grado di fare tutto questo da soli”.

“Come entità che lavora per aiutare le persone con disabilità, l’unica cosa che abbiamo fatto è stata offrirci per accoglierli qui ed è un impegno che vogliamo avere con le persone con disabilità, da qualunque parte provengano e chiunque esse siano. Abbiamo fatto quello che pensavamo di dover fare, non lo facciamo per guadagnare notorietà, anche se ora sembra che abbiamo fatto qualcosa di grande”.

 

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