A Ginevra le persone disabili avranno diritto di voto

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Didier Ruef

Il cantone della Svizzera francese fa da pioniere in Svizzera concedendo il diritto di voto anche a chi è incapace di discernimento ed è sottoposto a curatela generale.

Nella Confederazione vi è una categoria particolare di persone privata dei diritti politici: l’articolo 2 della Legge federale sui diritti politici esclude infatti “le persone che a causa di una durevole incapacità di discernimento sono sottoposte a curatela generale”.

PARTECIPAZIONE POLITICAIl diritto di voto per i disabili all’esame delle urne a Ginevra

Diritto di voto per tutti, anche per le persone con disabilità: i cittadini del cantone Ginevra voteranno domenica su questo tema.

Lo stesso vale nei Cantoni. O meglio valeva, poiché domenica a Ginevra tre votanti su quattro hanno accettato una modifica costituzionale che concede i diritti politici a livello comunale e cantonale a questa categoria di persone.

Il provvedimento riguarda circa 1’200 persone, meno dello 0,5% del corpo elettorale. A livello nazionale si stima che sono più di 15’000 le persone private dei diritti politici.

In Europa, diversi paesi accordano il diritto di voto alle persone affette da handicap, in particolare Francia, Austria, Italia, Gran Bretagna o Spagna.

La riforma, promossa dalla sinistra e sostenuta dal Governo cantonale, ha soprattutto una dimensione simbolica. Con questa nuova disposizione, Ginevra si conforma alla Convenzione dell’ONU relativa ai diritti delle persone disabili e diventa così il primo cantone svizzero a rispettare questo trattato.

Un segnale importante

Ora la speranza è che il passo intrapreso a Ginevra funga da stimolo affinché altri Cantoni e la Confederazione seguano la stessa strada.

Il risultato della votazione odierna – commenta Emmanuelle Seingre, vicepresidente di insieme Svizzera, la federazione delle associazioni di genitori di persone mentalmente disabili – rappresenta “il segnale che la popolazione ha capito che, nonostante certe disabilità, si può avere la propria opinione, il libero arbitrio e un parere sulla società”.

Non tutte le persone che potranno recarsi alle urne a Ginevra hanno la competenza per formarsi un’opinione, ammette Emmanuelle Seingre. Tuttavia, alcune hanno questa capacità e un reale desiderio di contribuire alla vita politica. “Le istituzioni e le associazioni lavorano per fornire informazioni accessibili alle persone con disabilità e per insegnare loro come posizionarsi ed esprimere un’opinione”, aggiunge la vicepresidente di insieme Svizzera. “A volte sono impressionata nel vedere quanto siano orgogliose di partecipare alle elezioni”.

Solo l’UDC si opponeva

A Ginevra, la riforma non ha suscitato grandi dibattiti. Solo l’Unione democratica di centro (UDC, destra conservatrice) si opponeva, sottolineando il rischio di ‘dirottamento’ dei voti, soprattutto quando degli scrutini sono decisi con poche schede di scarto.

Per i fautori della riforma costituzionale si trattava invece soprattutto di una questione di dignità e di non discriminazione.

 

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