“I diritti umani fondamentali richiedono che nessun bambino nato vivo debba essere abbandonato e lasciato morire a causa di disabilità o perché prematuro”: così i presuli statunitensi che ad ottobre celebreranno il “Mese del rispetto della vita”
Isabella Piro- Città del Vaticano
“Assicurare che i bambini nati prematuri o con disabilità ricevano una valutazione medica di base e un’assistenza adeguata”: così, in una dichiarazione, l’arcivescovo Joseph F. Naumann, presidente del Comitato episcopale per le attività in favore della vita negli Stati Uniti, commenta l’ordine esecutivo emesso il 25 settembre dal presidente Donald Trump. Il provvedimento mira a garantire che gli ospedali finanziati a livello federale siano a conoscenza delle tutele legali esistenti per i minori prematuri o disabili e siano conformi ad esse. L’ordine esecutivo chiede anche maggiori finanziamenti per la ricerca, al fine di offrire migliori possibilità a questo tipo di bambini.
Il Mese del rispetto della vita
Esprimendo, dunque, il plauso della Conferenza episcopale nazionale per quanto stabilito da Trump, monsignor Naumann afferma: “Oltre alle nostre leggi, i diritti umani fondamentali richiedono che nessun bambino nato vivo debba essere abbandonato e lasciato morire a causa di disabilità o perché prematuro”. “Ogni vita umana, indipendentemente dal suo stadio di sviluppo o dalla sua condizione – conclude il presule – è preziosa e insostituibile e merita una possibilità”. Da ricordare che tra poco, ad ottobre, la Chiesa cattolica statunitense celebrerà il “Mese del rispetto della vita”, una ricorrenza che quest’anno coincide con il 25.mo anniversario di pubblicazione dell’Enciclica di San Giovanni Paolo II “Evangelium Vitae”. Per questo, recentemente monsignor Naumann ha diffuso una nota in cui incoraggia i fedeli a focalizzare la loro attenzione “sul dono della vita umana e sulla nostra responsabilità di prendercene cura, proteggerla e difenderla”. “La difesa del diritto alla vita dei bambini nel grembo materno, degli anziani, delle persone con disabilità e degli emarginati – ha concluso – magistralmente spiegata da Papa Giovanni Paolo II, è oggi più attuale che mai”.