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Cbm Italia onlus, in Africa e Asia interventi di prevenzione, distribuzione di kit alimentari e inclusione di disabili

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La pandemia da Covid-19 si sta diffondendo velocemente in Africa, Asia e America Latina.

Nelle emergenze, le persone con disabilità sono tra le più fragili e vulnerabili ed è a loro che Cbm Italia onlus continua a pensare. “Operare nell’attuale emergenza sanitaria non è semplice. Le misure intraprese sono rigide e indirizzate alla prevenzione. Difficile però pensare che possano essere rispettate e attuate in Paesi dove la maggior parte dell’economia è informale, dove è difficile imporre di restare a casa a chi vive in baraccopoli quando fuori ci sono oltre 40 gradi, dove non ci sono tamponi sufficienti e strutture sanitarie per diagnosticare il contagio. Per questo Cbm, oltre a rimodulare i progetti in corso, ha istituito il ‘Corona Response Fund’, per garantire i servizi essenziali nell’emergenza in un’ottica di sviluppo”, ha dichiarato Massimo Maggio, direttore di Cbm Italia onlus.

Tre i tipi di intervento su cui Cbm Italia onlus sta puntando per contrastare il diffondersi del virus. Innanzitutto, “la prevenzione igienico-sanitaria negli ospedali e nelle comunità attraverso la formazione dello staff sanitario e la distribuzione di dispositivi di protezione individuale”, come sta facendo in Sud Sudan e in India.

In secondo luogo, Cbm sta intervenendo con la distribuzione di kit alimentari, la creazione di partenariati forti con le autorità locali così da rendere le comunità resilienti e la sensibilizzazione per contrastare le fake news e i pregiudizi che portano molte persone a non accedere ai servizi primari. Sono i casi del Niger e del Burkina Faso. L’ultima azione riguarda “l’inclusione delle persone con disabilità che a causa dell’emergenza sanitaria sono doppiamente escluse dai servizi di base”. “A esse – spiega Cbm – garantiamo l’accesso alle informazioni sul Covid-19 nel linguaggio braille e dei segni e la fornitura di medicinali, pasti e trasporto nei centri sanitari. Così come previsto in Etiopia dove saranno distribuiti kit igienici e viveri a circa 1.000 famiglie di persone con disabilità, oltre alla fornitura di materiale informativo accessibile”.

Inclusione che passa anche “attraverso la scuola, come sta avvenendo in molte scuole inclusive sostenute da Cbm dove si stanno contattando telefonicamente i genitori per istruirli sulle tecniche di insegnamento base per i bambini”.

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