Luna Park all’insegna dell’inclusione: anche tre famiglie ucraine con bimbi non udenti

L’assessore Travagli: "Iniziativa per garantire il diritto al gioco". La storia di Yuliya: "I nostri 18 giorni in viaggio per scappare dalla guerra"

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Una mattinata aperta a tutti e pensata, in particolar modo, per i bambini con disabilità, con attrazioni gratuite: c’erano anche tre famiglie ucraine scappate dalla guerra al Luna Park inclusivo della fiera di San Giorgio.

L’iniziativa è nata dalla sinergia tra l’assessore alle Attività produttive Angela Travagli, i Garanti delle persone con disabilità Carlos Dana e Davide Conti e gli operatori dello spettacolo viaggiante, con la partecipazione del Comitato ferrarese Area Disabili, presieduto da Francesco Gattus.

Il Comune ha messo a disposizione degli utenti l’adiacente palazzo ex Bagni Ducali, con i servizi igienici accessibili e, al termine della mattinata, ha offerto un rinfresco a tutti i partecipanti. Era presente una interprete Lis (Lingua dei segni) e una mediatrice culturale, con conoscenza della stessa LiS

“È la prima volta a Ferrara, nel pensare a questa iniziativa abbiamo attinto ad alcune esperienze virtuose avviate in altri Comuni. Il progetto è stato anche l’occasione per dare un’occasione di svago e di spensieratezza anche ad alcuni bambini scappati dalla guerra. L’obiettivo è garantire a tutti il diritto al gioco”, ha sottolineato l’assessore Travagli. “Dopo questo avvio lo scopo è estendere sempre più il progetto. Questa non vuole e non deve essere una giornata speciale, ma una giornata per tutti all’insegna dell’inclusione”, hanno detto Dana e Conti, mentre Luca Catter, dello spettacolo viaggiante, ha spiegato che “le attrazioni sono state predisposte per l’occasione e che gli operatori sono stati formati anche alla modulazione dei movimenti delle giostre”. “Il Comitato area disabili è felice di partecipare a questa iniziativa e a disposizione per ogni necessità”, ha evidenziato Gattus

Hanno aderito anche i centri diurni, presenti con i loro operatori: Le Rose, Rivana, La Ginestra e San Martino, Soleluna e Biffi. Cinque i bimbi e i ragazzi ucraini (di 5,6, 9, 10 e 16 anni) giunti dalla zona di Kiev a Ferrara – con la mediazione dell’Ente Nazionale Sordi e la collaborazione del Comune – e ospitati in un’unica struttura in città “per farli sentire e vivere come comunità anche lontani dal loro Paese”, ha spiegato Tania Silvestri dell’ENS.

Tra questi anche Yuliya e la figlia Alexandra, 9 anni, sorde. “Grazie Ferrara che ci ha accolto dopo 18 giorni in fuga dalla guerra. Era il 24 febbraio quando, all’alba, ci avvisarono di un imminente rischio di bombardamenti. Ricordo il terrore, è stato uno shock. Non potevo credere che fosse iniziata la guerra. Avevo tantissima paura, non sapevo dove andare. Ho pianto. Inizialmente pensavo di ripararmi nella metro, ma lì c’era freddo e temevo anche per la mia bambina. Abbiamo deciso di partire per la Polonia. La stazione era affollatissima. Arrivati a destinazione la prefettura locale ci ha trasferito, poi un contatto italiano mi ha aiutato. Ho viaggiato per quattro città italiane prima di arrivare a Ferrara: grazie al Comune, all’ENS, ai volontari e a una mediatrice in lingua LiS, qui abbiamo trovato un’accoglienza straordinaria”.

 

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