Intrappolati nella guerra. Sono anziani e disabili che vivono in rifugi e in condizioni disperate

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Tra gli edifici distrutti i pochi residenti rimasti a Rubizhne cercano riparo e conforto mentre le bombe non smettono di cadere su questa città dell’Ucraina orientale. Sono una dozzina i residenti che ancora vivono qui. Per lo più anziani, da settimane la loro vita è in rifugi e sotterranei.

di Debora Gandini

Mikhailo ha 63 anni e come altri suoi connazionali racconta che la sua patria è qui. “Non saprei dove andare. Di cosa dovrei avrei paura? Non ho più nulla. Non si può morire due volte.” Lyudmila ha 62 anni e vive in un sotterraneo dal 15 marzo insieme alla madre Nina che ad agosto compirà 90 anni. Non poteva lasciarla da sola. Ci spiega che lei, come altri, non aveva un altro posto dove andare in Ucraina.

Anche a Kharkiv le famiglie rimaste cercano di ripararsi dai bombardamenti dei russi. Le loro abitazioni ora sono un cumulo di macerie. In rifugi improvvisati la gente ha allestito dei dormitori in condizioni disperate.

“A casa di mia nonna abbiamo visto elicotteri esplodere, erano quelli dei russi, sono stati colpiti dai militari ucraini Poi sono arrivati altri aerei e raid, racconta Elena. Non potevamo più restare in casa. Troppo rischioso. Così abbiamo deciso che sarebbe stato più sicuro abitare nei sotterranei della metropolitana.”

Yulia, una giovane volontaria ucraina ci spiega che sotto la metropolitana di Kharkiv al momento ci sono 700 persone. “Per lo più sono persone che non vogliono lasciare la città, dice la donna. La maggior parte delle ha trascorso tutta la vita qui e non se la sente di lasciare la sua terra. Sono fortunati ad essere vivi. C’è anche chi decide di restare nelle loro abitazioni fino alla fine, sfidando le bombe.”

Secondo le ONG internazionali la maggior parte di chi non è fuggito ha bisogno di tutto, cibo, acqua potabile e medicinali. Molti hanno problemi di deambulazione.

Secondo i dati di Edf, ci sono 2,7 milioni di persone con disabilità in Ucraina e, in base ai dati raccolti da Inclusion Europe e VGO, oltre 200 mila quelli con disabilità intellettiva. Sono intrappolati in questo conflitto. Non possono scappare e molti non trovano nemmeno un posto nei rifugi. Li chiamano gli anziani e i prigionieri della guerra.

 

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