Dall’Ucraina ad Assisi dove si curano i piccoli con gravi disabilità

Sono miracolosamente riusciti a sfuggire alle bombe nel loro paese. Veronica, Platon ed altri bambini con gravi patologie, alcune ancora sconosciute sono stati accolti in un istituto specializzato

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Veronica era ricoverata in un ospedale di Kiev quando sono iniziati i bombardamenti russi sulla città.

I genitori l’hanno presa in braccio, può stare solo stesa, e sono scappati.

Quattro anni di vita, due trascorsi tra assistenza e terapie dopo un arresto cardiaco prolungato che l’ha mandata in coma. Con un appello sui social, i genitori hanno raccolto i fondi per pagare le cure in strutture private. Poi, l’invasione militare. Le sirene, le bombe. La fuga dall’Ucraina, ma prima ancora occorreva reperire le medicine per il viaggio e gli alimenti per Veronica che si nutre con un sondino naso-gastrico. L’arrivo in Italia e il ricovero all’Istituto Serafico ad Assisi, che accoglie bambini con disabilità gravi e gravissime. Qui il sollievo. L’abbraccio con i sanitari, l’affetto dei familiari per la bimba finalmente accolta e curata. “Ora mia figlia è al sicuro con la sua famiglia, viene seguita, non è più considerata uno scarto come è accaduto finora”, dice il padre di Veronica.

Dall’Ucraina è arrivato anche Platon. Un anno e mezzo, una malattia grave, forse una sindrome metabolica che però non ha ancora un nome. “Andare via dal nostro Paese è stata una violenza, ma dovevamo farlo per Platon. Speriamo di trovare una diagnosi precisa e una terapia continuativa.” 600 km fatti a tappe. Una corsa lungo strade secondarie per sfuggire al traffico di chi fugge e alla morte. Poi la decisione di arrivare ad Assisi. “Altri 1800 km. Dieci ore di macchina ogni giorno”, ricorda il padre di Platon. Ad Assisi vengono curati 110 bambini tra residenti e semi residenti. Con percorsi curativi e riabilitativi a carico del sistema sanitario. “L’Istituto è pronto ad accogliere anche i piccoli ucraini gravemente disabili, i più fragili che ora si sentono smarriti nella guerra”, dice la presidente. Ci sono sei mini appartamenti per accogliere in emergenza i piccoli disabili con le famiglie che vengono sistemate entro pochi giorni in alloggi, mentre i bambini iniziano le cure.

“A chi vive questa stessa situazione in Ucraina, fate sapere che qui li accogliamo”, è l’appello rilanciato dai responsabili dell’Istituto.

 

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