La lingua dei segni (che in Italiano si chiama LiS) non è tutta uguale nel mondo. Aiutare i profughi ucraini sordomuti pretende uno sforzo in più. Qui siamo in Romania dove sono fuggiti ucraini sordomuti che vengono aiutati da operatori locali.
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Le difficoltà della traduzione fra le lingue dei segni
La comunicazione dei segni si collega parzialmente all’alfabeto linguistico di riferimento ma in questo caso la distanza fra l’alfabeto latino e quello cirillico crea problemi in più. L’aiuto nella lingua dei segni giunge anche dalle espressioni del viso e dai movimenti del corpo.
Il gruppo dei rifugiati ucraini
Tamara ha lasciato l’Ucraina dopo i primi bombardamenti. Alla dogana di Siret ha incontrato i volontari e si è rifugiata nella città di Botosani, nella regione della Bucovina. Non aveva idea di quanto la guerra l’avrebbe portata lontano da casa. Il suo sogno è di raggiungere Praga.
La solidarietà della Bucovina
I volontari ospitano 13 rifugiati sordi e fra questi ci sono anche dei bambini. Li hanno registrati, come fanno con tutti coloro che stanno arrivando dall’Ucraina giorno e notte. Le associazioni del volontariato romene hanno trovato riparo per i profughi in alberghi, appartamenti, edifici agibili di vario genere. Quasi un migliaio di ucraini con problemi di udito sono stati sostenuti dall’Associazione nazionale romena dei sordi in tutto il Paese. “Ad esempio, un neonato di dieci giorni è arrivato sul confine! Calcolando anche oggi ha 11 giorni di vita ma non aveva neanche il certificato di nascita”.: aggiunge il Presidente dell’Associazione Nazionale dei non udenti di Botosani. “Queste persone reclamano un po’ di speranza lo fanno con le loro pauredal mondo del silenzio”: spiega il corrispondente di Euronews Romania Claudiu Popa.
La difficoltà nella difficoltà della guerra
La guerra sconvolge la vita di quasi tre milioni di persone con disabilità che vivono in Ucraina, secondo le Nazioni Unite.
Per favore, fermate la guerra. Abbiamo bisogno di pace. Vogliamo tornare a casa in Ucraina.