Il Veneto attende 50.000 profughi dall’Ucraina, tra cui molti disabili

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Facendo “i conti della serva”, se la Protezione civile nazionale si attende l’arrivo in Italia di un milione di profughi dall’Ucraina in Veneto ne dovrebbero arrivare circa 50.000.

E questo è un aspetto che preoccupa il presidente della Regione, Luca Zaia, che oggi in conferenza stampa dalla sede della Protezione civile a Marghera anticipa l’idea di realizzare un hub regionale, “dove chi arriva trova un tampone, informazioni in lingua, un te caldo, e magari un prestito d’onore per acquistare biglietti dei mezzi di trasporto”.

Il punto è evitare che chi arriva si trovi a girare sperso per il territorio. “Approfitteremo di strutture che ci sono già, una fiera, un capannone”, con un piazzale davanti. “Finché i flussi sono quelli di oggi non serve, ma se crescono dobbiamo avere un punto di riferimento”, continua Zaia che non esclude, “nei casi più tragici”, come ad esempio quello di bambini oncologici che necessitano di cure o di disabili, “di andare a prenderli”. Nel frattempo, a livello nazionale “è stata regolamentata la fase di ingresso dei profughi nel nostro Paese”, ricorda Zaia. “Verifichiamo lo stato di salute, effettuiamo tampone Covid e diamo a questi signori la possibilità di vaccinarsi”. Dopodiché “è prevista una deroga al super green pass per cinque giorni, termine massimo per poter raggiungere parenti o alloggio con i mezzi pubblici, ovviamente previo tampone molecolare o antigenico”. Ad oggi, conclude Zaia, i profughi arrivati in Veneto sono circa un migliaio, e nelle prossime ore è previsto l’arrivo di “un pullman con 40 persone, di cui 15 disabili”.

‘Soluzione presto, altrimenti sarà terza guerra mondiale’

“Se si risolve velocemente ne veniamo fuori tutti, altrimenti dovremmo iniziare a parlare di terza guerra mondiale”. Così il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, parlando di quanto sta avvenendo in Ucraina oggi in conferenza stampa dalla Protezione civile regionale. Al momento “i veneti possono stare tranquilli, oggi l’unica emergenza che abbiamo è quella dell’accoglienza”, aggiunge poi il presidente, sottolineando che l’auspicio è che la situazione si risolva velocemente. “I principi da difendere sono tantissimi da parte degli ucraini ma la pace è quello che auspichiamo”, afferma. “Spero che i grandi del mondo prendano in mano la partita, parlino con le parti e trovino un accordo”, conclude.

 

 

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