Gara di solidarietà per un gruppo di non udenti

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Otto giorni di viaggio per arrivare da Kiev e Karkhiv a Pavia. Sono state accolte dal presidente dell’ente nazionale sordi Piero Anselmo e dai suoi collaboratori 19 persone quasi tutte non udenti.

Ospitati nella sede di corso Garibaldi trasformata in fretta in un dormitorio con cucina per preparare pasti caldi, per i profughi è stata quasi subito trovata una sistemazione migliore. Sedici di loro sono stati spostati nel centro di accoglienza di via San Carlo andando ad occupare cinque stanze. “Abbiamo sistemato insieme i nuclei familiari – ha detto l’assessore ai servizi sociali Anna Zucconi – che non potevano stare nella sede dell’Ens non strutturata per un’accoglienza collettiva”.

Con il traduttore di Google ieri l’assessore è riuscita a comunicare con gli ospiti che sono seguiti da un’interprete, Natalia Horova, arrivata a sua volta dall’Ucraina quattro anni fa e in grado di parlare l’italiano e la lingua dei segni dei due Paesi. “Noi ucraini – ha sottolineato la donna – non solo abbiamo perso la casa, ma abbiamo anche il nostro cuore in mille pezzi”. Nonostante il dolore e la preoccupazione sui volti dei rifugiati non mancano i sorrisi. “E’ certamente il loro modo di ringraziare chi li sta aiutando” ha aggiunto l’assessore.

“Siete tutti una grande e calda famiglia – ha sottolineato una donna -. Avete avuto mille premure per noi”. Tra le persone arrivate un piccolo di 18 mesi e ragazzi che seguono le lezioni scolastiche in Dad. “Saranno inseriti – ha proseguito l’assessore – quanto prima nel nostro tessuto sociale”.

E ieri mattina un altro pullman con 43 persone a bordo è arrivato a Pavia per sfuggire dalla guerra.

Manuela Marziani

 

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