Nel 1988 gli studenti sordi della Gallaudet University lottarono per un presidente non udente. E oggi?
Di recente ha fatto capolino una notizia riguardante la comunità dei non udenti. Il fatto è questo: nel 1988 il Consiglio di Fondazione della Gallaudet University – ente di istruzione superiore con sede a Washington, USA, l’unico che offre agli studenti non udenti o con uso parziale dell’udito di tutto il mondo di imparare la lingua dei segni statunitense – nomina come presidente un udente e non uno degli altri due candidati sordi. Questo atto, apparentemente insignificante, in realtà fu sintomatico della discriminazione nei confronti della comunità non udente.
Scaturirono forti proteste, che furono denominate “Deaf President Now” (Presidente Sordo Ora). Un avvenimento passato sotto silenzio, come spesso succede quando si tratta di minoranze e su cui è stato preparato un docufilm per ricordare quei fatti a imperitura memoria e informare l’opinione pubblica. L’opera, per la regia di Nyle Di Marco e Davis Guggenheim, è candidata all’Academy Award, più noto come premio Osca o semplicemente Oscar, il premio cinematografico più prestigioso e antico del mondo, il cui vincitore si saprà il 2 marzo prossimo.
![](https://ilgiornalepopolare.it/wp-content/uploads/2025/02/Apple_TV_Deaf_President_Now_key_art_graphic_header_16_9_show_home.jpg.large_2x-1024x577.jpg)
Il film è importante perché, come afferma Di Marco, che per la cronaca è un non udente e, quindi, sa di cosa parla “i racconti sulle disabilità e le minoranze in genere sono stati considerati figli di un dio minore (a proposito di cinema, era il titolo di un film del 1986 e narrava la storia di una ragazza sorda) e nell’immaginario collettivo statunitense è prevalso l’oblio su di esse”.
Il docufilm, oltre a ricordare un momento significativo nella lotta per i diritti civili, è anche un modo per rendere omaggio alla comunità non udente per la sua caparbietà e determinazione nel raggiungere l’obiettivo. L’aspetto deprimente è che l’opinione pubblica era stata tenuta quasi all’oscuro dei fatti e solo adesso ha avuto la possibilità di esserne informata. Per fedeltà alla cronaca si trattò di una protesta di otto giorni, condita da manifestazioni e ostruzionismi vari, che si concluse con la vittoria degli studenti. Infatti, qualche tempo dopo, fu nominato il 1° presidente non udente dell’Università, Irving King Jordan.
![](https://ilgiornalepopolare.it/wp-content/uploads/2025/02/5.10.02-1-1024x710.jpg)
Le contestazioni innescarono un processo d’imitazione anche fuori dall’Università e costituirono l’origine della costituzione dell’“Americans with Disabilities Act (ADA)” del 1990. Si tratta di una legge emanata dal Congresso degli Stati Uniti per garantire che tutte le persone qualificate con disabilità potessero godere delle stesse opportunità disponibili per le persone senza disabilità. L’ADA offre protezioni dei diritti civili alle persone con disabilità simili ai diritti forniti alle persone sulla base di razza, colore, sesso, origine nazionale, età e religione. Garantisce pari opportunità per le persone con disabilità negli alloggi pubblici, nel lavoro, nei trasporti, nei servizi governativi statali e locali e nelle telecomunicazioni.
Alla resa dei conti, i veri… disabili, nel senso di incompetenti per il compito di cui sono state investite, si sono rivelate le istituzioni politiche e sociali, che hanno mostrato, loro sì, di essere sorde e cieche. Sorde alle grida di dolore delle comunità svantaggiate, fino a quando le loro urla non hanno squarciato i silenzi eretti come muri invalicabili. Cieche perché non hanno visto, o non hanno voluto vedere, che è peggio, la realtà sotto i loro occhi!
Redazione Il Giornale popolare
di Antonio Zarra