EasyJet ha svelato i segnali segreti che si scambiano gli assistenti di volo per comunicare fra loro sull’aereo
Come comunicano fra loro gli assistenti di volo? A svelarlo è stata EasyJet, che ha mostrato quali sono i segnali segreti che vengono utilizzati da stewart e hostess durante i viaggi in aereo. La rivelazione è arrivata dopo che su Twitter erano apparsi diversi video in cui gli assistenti di volo venivano ripresi in servizio, mentre si esibivano in mosse e segnali piuttosto buffi e strani.
I segnali in codice delle hostess
Nessuno era riuscito a dare una spiegazione a questo comportamento, sino a quando a fare luce sulla vicenda ci ha pensato la stessa compagnia aerea. EasyJet infatti ha pubblicato sul web un video intitolato “The secret code of cabin crew”, in cui ha svelato i retroscena di ciò che accade in cabina durante il volo.
Nel corso del servizio di bordo infatti i dipendenti utilizzerebbero un particolare linguaggio dei segni che consente loro di agire più velocemente e di comunicare in modo rapido e sicuro, senza disturbare i passeggeri.
Perché c’è un codice segreto
L’origine di questo codice segreto ad oggi è sconosciuta. Di certo c’è solo la consapevolezza che è stato sviluppato e utilizzato negli ultimi 21 anni dagli equipaggi di EasyJet. Sino ad oggi nessuno l’aveva mai scoperto e a rivelare il significato dei vari segni ci hanno pensato un stewart e una hostess.
Ad esempio, se un membro dell’equipaggio mette una mano davanti alla bocca, poi fa finta di cullare un bambino, vuol dire che a bordo c’è un neonato che deve essere allattato (chi pensava di fare un volo tranquillo, è avvisato) .
Passeggeri all’oscuro
Se invece finge di stappare una bottiglia e alza il pollice in segno di vittoria, significa che qualcuno sta per fare una proposta di nozze sull’aereo, quindi bisognerà stappare lo champagne.
Moltissimi segnali vengono utilizzati anche per indicare ciò che i clienti vogliono mangiare, come i piatti vegani, ma anche l’insalata di pollo oppure un panino con il bacon.
Redazione Supereva
di Alessia Malorgio