Germania: la nuova legge sul triage scontenta tutti, associazioni per disabili e medici

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Il ministro della sanità tedesco Karl Lauterbach durante una conferenza stampa al Bundestag sulla situazione della pandemia. Berlino, 12 agosto 2022. Foto: EPA-EFE/CLEMENS BILAN

di Angela Fiore

Nel futuro, ha dichiarato il Ministro della Sanità Karl Lauterbach (SPD), dovremo aspettarci nuove pandemie. Mentre la Germania si lascia lentamente alle spalle le preoccupazioni legate al Covid-19 e le misure di sicurezza vengono progressivamente abbandonate, il Bundestag ha approvato la nuova legge sul triage. La nuova disposizione dovrebbe regolare, nelle intenzioni della coalizione di governo, le decisioni sull’accesso alle cure intensive e di emergenza in caso di scarsità delle risorse quali respiratori e unità di terapia intensiva.

La nuova legge sul triage che scontenta tutti

In linea di principio, ha affermato il ministro, la legge sul triage prevede il divieto di discriminare in base all’età, alla disabilità e, ovviamente, a qualsiasi altra caratteristica dell’individuo, come l’appartenenza etnica o religiosa, l’orientamento sessuale, le scelte di vita personali e l’identità di genere. L’unico criterio, secondo quanto si legge nel testo approvato dal Bundestag, deve essere la probabilità di sopravvivenza nell’immediato e a breve termine ed è vietata la classificazione della priorità ex-post (ovvero, è vietato rimuovere un paziente da un reparto di terapia intensiva nel quale è già ricoverato, per far posto a un nuovo paziente che si stima possa avere maggiori possibilità di sopravvivenza

Le associazioni dei disabili: “questa legge non ci tutela abbastanza”

La legge ha ricevuto critiche da più parti e per motivi diversi, tanto da parte delle associazioni di persone disabili quanto da parte dei medici. Constantin Grosch (SPD), membro del Parlamento della Bassa Sassonia e portavoce del movimento per la disabilità “Ability Watch” ha dichiarato che la nuova legge “non soddisfa i requisiti per proteggere le persone con disabilità dalla discriminazione in queste situazioni”. Altre critiche sono legate al fatto che un’eccessiva burocratizzazione dei processi, che in alcuni casi prevedono di consultare fino a tre medici, potrebbe rendere la legge inapplicabile in alcune sue parti. Dall’opposizione, in particolare dai cristiano-democratici della CDU/CSU, arrivano critiche legate al fatto che la legge sia applicabile solo alle pandemie e non ad altre emergenze sanitarie, come quelle legate alle catastrofi naturali o ai disastri terroristici.

Le obiezioni dei medici contro il divieto di priorità ex-post e di discriminazione in base all’età biologica

I medici, infine, obiettano al divieto di stabilire le priorità ex-post. Il presidente dell’Associazione Interdisciplinare Tedesca per la Terapia Intensiva e la Medicina d’Urgenza (Divi) Gernot Marx, che è anche direttore della Clinica di Medicina Operativa Intensiva dell’Ospedale Universitario di Aquisgrana ritiene che la legge non vada a vantaggio di coloro che, secondo i medici, avrebbero le maggiori possibilità di sopravvivenza. In particolare, i medici troverebbero inopportuna la “precedenza” accordata a chi è già ricoverato in terapia intensiva. Anche Stefan Kluge, direttore della Clinica di Medicina Intensiva del Centro Medico Universitario di Amburgo-Eppendorf, ha criticato su Twitter la nuova legge: “Al momento siamo lontani dal triage. Ma la legge non aiuta affatto. Il fatto che non si tenga conto delle malattie pregresse più gravi, dell’età biologica o persino dei trattamenti di terapia intensiva in corso è irrealistico”.

 

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