“I segni del cuore”: il film gentile alla conquista degli Oscar

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C’è un piccolo film gentile, CODA – I segni del cuore, che nella notte fra domenica 27 marzo e lunedì 28 andrà alla conquista del premio più ambito del cinema: l’Oscar. Protagonista una teenager (come altri film che corrono per la statuetta, da Peter/Kodi Smith-McPhee in Il potere del cane a Gary Valentine/Cooper Hoffman in Licorice Pizza), Ruby, nata in una famiglia di sordomuti, che scoprirà di avere in dono una voce strepitosa.

di Giovanna Grassi

Caratteristica del film, che lo distingue dall’originale francese a cui si ispira, La famiglia Bélier, è che ad interpretarlo sono attori realmente sordomuti. «Sì, è vero – dice Marlee Matlin, l’attrice sordomuta, che vinse l’Oscar per Figli di un dio minore nel 1987 – sono stata io, a fianco della regista Sian Heder, a battermi, è il vocabolo giusto, affinché i protagonisti del nostro film CODA– I segni del cuore fossero veri sordomuti. Tutti sono parte dell’associazione, una forte e impegnata comunità in America, che comunica e vive con il linguaggio dei segni e nella quale sono sempre in prima fila per l’inserimento nella società di chi ha un handicap».

Sia che vinca o che non vinca come miglior film domenica 27 marzo al Dolby Theater alla 94esima edizione degli Oscar , il film CODA, acronimo dalle lettere iniziali di Child of Deaf Adults (figli di adulti sordi), ha conquistato decine di premi, il favore senza riserve, la commozione, le lacrime e i sorrisi della platea di tutte le età. Sin da quando fu presentato al Sundance con orgoglio e personalmente da Robert Redford nel 2021 e vinse il premio del pubblico con un coro di consensi a ogni proiezione portando a casa anche il Gran Premio della Giuria, quello della regia e il riconoscimento speciale per il miglior insieme di attori. Acquistato con la sbalordiva cifra di 25 milioni di dollari dalla piattaforma Apple Tv, lanciato in televisione e nelle sale quando si sono aperti spiragli nella pandemia, CODA in tutti gli Stati Uniti viene proiettato anche in alcune scuole. I ragazzi si appassionano alla vicenda della famiglia di umili pescatori di un villaggio sulla costa del Massachusetts, lo Stato Usa dove è nata Sian Heder, la regista, classe 1977, sceneggiatrice di vaglia.

Parola alla regista

Sian sorride quando le diciamo che il film in Italia si intitolerà I segni del cuore e osserva:«Sarebbe stato forse più bello e anche giusto intitolarlo I segni e i sogni del cuore. Nessuna di noi si aspettava un consenso come quello che abbiamo ottenuto e sono stati e sono soprattutto i giovanissimi ad amare la nostra storia e la famiglia dei protagonisti “culturalmente sorda”».
La regista è anche l’autrice della sceneggiatura ispirata al film francese La famiglia Bélier (si può vedere in streaming su Amazon Prime Video), che però non era interpretato da attori sordomuti. «Non lo considero un rifacimento – dichiara – e volevo che parlasse in primis ai giovani, che li aiutasse a condividere o a vincere ogni handicap e a sostenere la protagonista, Ruby (Emilia Jones), figlia di sordomuti, ma udente e che vuole sviluppare le sue eccezionali doti canore e musicali. La famiglia è al centro del film: i suoi membri si aiutano l’un l’altro, c’è vero amore , fatto di solidarietà e coraggio, nella loro unione e ci sono i litigi, le fratture di tanti figli e genitori. Ogni dialogo con il linguaggio dei segni sullo schermo è sottotitolato. Per otto mesi, con un’immersione totale, la nostra protagonista lo ha studiato e dice sempre che le ha cambiato la vita e l’ha resa fortissima».

Ruby e i bulli

Racconta l’attrice prescelta, Emilia Jones, per la parte di Ruby, ossia la figlia dei due sordomuti impersonati da Marlee Matlin e Troy Kotsur e che nel film si chiamano Jackie e Frank Rossi:«Ruby viene emarginata dai coetanei per la condizione della sua famiglia, è guardata con derisione e sospetto dagli studenti della sua classe, ma lotta e… aiuta i genitori nella attività della pesca assieme al fratello Leo (il giovane attore Daniel Durant) e quando si innamora dello studente coetaneo Miles (Ferdia Walsh-Peelo, subito prediletto dagli spettatori teen-agers anche per la sua partecipazione alla serie Vikings e perché è un ispirato musicista irlandese, per giunta figlio d’arte perché sua madre è il soprano Toni Walsh) si iscrive per imitarlo e stargli vicina nel coro della classe».
Prosegue: «Certo, ci sono sequenze che inumidiscono gli occhi, la mia Ruby, ad esempio, quando deve cantare di fronte alla classe si sente spaventata, ritrova tutte le sofferenze degli anni in cui, bambina, era stata vittima e cavia del bullismo e derisa per la sua famiglia. Ruby aiuta come può i genitori perché lei parla e può trattare con chi vuole acquistare il pesce. Poi, per una multa ai suoi genitori, viene revocata la licenza della pesca e, solo quando lei garantisce che sarà sempre come udente sula barca, il loro duro lavoro riprende».

Eroi di tutti i giorni

«Non avevamo soldi – spiega la regista – tutto il cast ha dato il massimo con bassi compensi per restare nel budget di dieci milioni di dollari, la minima parte della spesa degli effetti speciali di un film di super eroi. I nostri protagonisti sono i comuni e coraggiosi eroi della vita quotidiana e la scena che prediligo è quando Ruby si deve esibire con una band musicale, ma non ce la fa e… scappa. Nessuna di noi si aspettava un consenso come quello che abbiamo ottenuto e sono stati e sono soprattutto i giovani, i giovanissimi ad amare la nostra storia e la famiglia Rossi».
In attesa della Notte degli Oscar, il film ha trionfato anche ai SAG Awards, i premi del sindacato più numeroso di Hollywood, la Screen Actors Guild. «Il premio al miglior cast – ci racconta l’attrice – è stato per tutti noi molto importante e siamo stati felicissimi che Troy Kotsur abbia conquistato il riconoscimento di miglior attore non protagonista. Il suo personaggio, il padre di Ruby, segue con apprensione l’emancipazione della ragazza e anche quando la vede cantare e non può ascoltare quello che dice e la sua bellissima voce, gli occhi gli brillano di orgoglio. E Ruby per lui, per tanti uomini e donne come sono i suoi genitori, canta, ma accompagnando la musica con il linguaggio dei segni, in modo che tutti possano comprendere e “ascoltare” le parole che dice».

In Italia il film si può vedere su Sky on demand e in streaming su NowTv, mentre la Eagle Pictures sta valutando un’uscita anche nelle sale.

 

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