E’ sordo dalla nascita ma è orgoglioso di essere arbitro: la storia di vita di Filipe Oliveira

UNA BELLA STORIA IN SALSA PORTOGHESE: QUANDO L’INVALIDITÀ NON È UN LIMITE

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Il signor Filipe Oliveira è diventato sordo all’età di tre anni e vuole essere fonte di ispirazione per coloro che hanno paura di perseguire obiettivi audaci

di Davide Capano

Filipe Oliveira è un arbitro portoghese ed è il primo direttore di gara sordo della sezione di Porto, non il primo in assoluto del Portogallo. Come raccontato dal Jornal de Notícias, il neo fischietto è audioleso dall’età di 3 anni per cause sconosciute, ma attualmente indossa un apparecchio acustico che gli permette di sentire, seppur con grande difficoltà. Oliveira spiega che sua moglie lo ha convinto a fare un corso per arbitri e, quando ha iniziato, nell’ottobre 2021, inizialmente non ha rivelato i suoi problemi di udito. “Volevo dimostrare che anche noi, la comunità dei sordi, abbiamo la capacità di essere un arbitro”, dichiara allo stesso quotidiano.

A proposito delle difficoltà sul lavoro, Filipe chiarisce di avere problemi a sentire il fischio dei colleghi quando sono lontani. In quei casi deve comunicare a gesti, ma l’Associazione portoghese degli arbitri (APAF) lo ha sostenuto fin dal primo momento. Intanto il signor Oliveira, come segnala la pagina Facebook “Roba Da Arbitri”, ha già diretto 11 gare nelle categorie giovanili, da arbitro e assistente e spera, dice, di arrivare quantomeno ad arbitrare in regione.

Purtroppo, però, appena la notizia è diventata di dominio pubblico, gli insulti e le battute di pessimo gusto si sono sprecate. Da chi ironizza su come tutti gli arbitri siano “sordi e ciechi” a chi ritiene Filipe “inadatto”. Lui ci ironizza sopra: “Io potrò anche non sentirli, ma tanti altri sentiranno e vedranno quello che queste persone dicono scrivono sui social, e si vergogneranno per loro”.

 

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