«Sono sordo e ipovedente, ecco come potete aiutarmi»

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Anche Bellinzona partecipa alla Giornata internazionale della sordocecità con un’installazione in piazza Nosetto: la testimonianza di un ticinese con doppio deficit sensoriale – In Svizzera sono toccate 57.000 persone

«Sono sordo e ipovedente. Se volete comunicare con me, vi prego di avvertirmi prima con un tocco sulla spalla». Con queste parole scritte affidate ad un bigliettino, Loris Bernasconi cerca di superare gli ostacoli quotidiani che la sua condizione gli impone.

Gli capita di appoggiarlo sul sedile accanto a quello occupato sul treno, ad esempio. Sui mezzi pubblici la vita non è facile per le persone con questo tipo di andicap. È stato lui stesso a testimoniarlo oggi a Bellinzona davanti al Noce, a pochi passi da Palazzo civico. Qui si è tenuto, in contemporanea nazionale, un momento di sensibilizzazione con i media nell’ambito della Giornata internazionale della sordocecità 2021 fissata per il 27 giugno.

Arte urbana per farsi conoscere
Introdotto da Enzo Bassetti, responsabile del Servizio sociale cantonale per persone sordocieche, e tradotto da un’interprete della lingua dei segni, Loris Bernasconi ha raccontato il suo percorso, le sue difficoltà e le sue speranze. Che sono quelle delle 57.000 persone con problemi di udito e sordocecità in Svizzera. Tramite la mostra di arte urbana inclusiva «Attraverso LE MAGLIE!» che si svolge in altre sei località della Svizzera oltre alla capitale ticinese, si vuole illustrare come l’inclusione abbia successo quando è voluta.

Persone sordocieche, insieme ad altre senza disabilità, hanno lavorato a maglia per monumenti, ponti, fontane e alberi. Come il Noce bellinzonese, che in questi giorni è dunque avvolto in una maglia di lana.

Danilo Forini, l’interprete della lingua dei segni e Loris Bernasconi. ©CdT

«Bisogno di cura e protezione»
L’opera vuole rappresentare il bisogno di protezione esistente in questo ambito. «Prendiamoci cura di queste persone che hanno un doppio deficit sensoriale» ha spiegato a tal proposito il direttore di Pro Infirmis Danilo Forini, pure intervenuto all’incontro odierno. Si tratta di cittadini che hanno il diritto di esprimere i propri talenti e le proprie aspirazioni, ha aggiunto. Come aiutarle? Eliminando le barriere peggiori, che sono quelle mentali e non quelle fisiche, ha pure sottolineato.

 

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