A scuola, mascherine inclusive

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Gli allievi sordi o ipoudenti del Canton Vaud potranno nuovamente leggere i volti dei loro insegnanti, dotati ora di mascherine trasparenti

L’efficacia della mascherine, ormai, non ha più bisogno di essere dimostrata, tanto che vige ovunque l’obbligo di indossarla. Se la maggior parte della popolazione, così, si sente protetta, per coloro che non ci sentono, una bocca coperta rappresenta un enorme ostacolo.

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Come leggere il labiale senza rinunciare a una protezione? Ebbene, questo dilemma è forse finalmente caduto nell’oblio almeno per gli allievi del Canton Vaud che soffrono di problemi d’udito o che sono affetti da sordità, i cui docenti – 1000 in totale – sono stati dotati di mascherine trasparenti, lavabili e riutilizzabili.

“È stato un periodo difficile”, dice Ryan, che per capire bene i suoi interlocutori deve imperativamente leggere i movimenti delle labbra. Mentre il suo docente Matthieu Macchi sottolinea che “abbiamo riscoperto e ricominciato a scambiarci anche le emozioni ”.

Guardando un volto, si attivano infatti i neuroni a specchio, grazie ai quali comprendiamo e sentiamo le emozioni di chi ci sta di fronte. Un meccanismo che – soprattutto nell’età dello sviluppo – ci aiuta a costruire un’empatia. Ed è anche per questa ragione che l’obiettivo delle autorità vodesi è quello di diffondere l’uso della mascherina trasparente anche in altri contesti.

KiNa

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