Di Vittorio Sangiorgi (Direttore del Quotidiano dei Contribuenti)
Sta creando un vivace dibattitto nella comunità scientifica internazionale il progetto di Denis Rebrikov, il biologo russo che vorrebbe “creare bambini geneticamente modificati”. L’idea, nello specifico, si concretizzerebbe nella modifica del genoma degli embrioni, per prevenire ed evitare la nascita di bambini affetti da sordità.
Lo stesso Rebrikov, attualmente affiliato alla Pirogov Medical University di Mosca, in una dichiarazione al celebre e prestigioso settimanale di divulgazione New Scientist, ha chiarito scopi e modalità operative del suo progetto: “Stiamo ancora pianificando di correggere la mutazione ereditaria nel [gene] GJB2 legata alla perdita dell’udito, in modo che da una coppia sorta nasca un bambino udente”. A fare da contraltare c’è un rapporto, pubblicato in questi giorni, redatto dalla Commissione internazionale sull’uso clinico dell’editing del genoma della linea germinale umana (composta 18 medici, biologi ed esperti di etica di 10 paesi).
Tale commissione, nata per dirimere i dubbi e le perplessità sulla manipolazione embrionale, è giunta alla conclusione che l’editing del genoma non è ancora abbastanza sicuro ed efficace per alterare embrioni umani prima del loro impianto nell’utero. In estrema sintesi, quindi, il piano elaborato da Denis Rebrikov è stato bocciato, in quanto i suoi esiti sono stati ritenuti insicuri, come spiega Haoyi Wang, componente della commissione giudicante e membro dell’Accademia Cinese delle Scienze: “I criteri per l’uso sicuro ed efficace dell’editing genetico sull’uomo non sono ancora stati soddisfatti”. I metodi attualmente esistenti, infatti, potrebbero causare mutazioni genetiche non volute e, addirittura, potrebbero non correggere la mutazione che causa la condizione (la sordità, in questo caso) in ognuna delle cellule.
Tuttavia, sempre secondo Wang, sarebbe solo questione di tempo visto l’impetuoso avanzare della scienza e della tecnologia. In un domani neanche troppo lontano, sostiene lo scienziato cinese, la nota tecnica di editing genetico chiamata CRISPR, sarà sempre più diffusa. Già oggi, ad esempio, viene adoperata per trattare condizioni gravi quali il cancro e l’anemia falciforme perché, in questi casi, i potenziali benefici superano i rischi e perché, inoltre, le modifiche apportate non hanno carattere ereditario.
L’opposizione al progetto di Rebrikov, quindi, è relativa non alla tecnica adoperata ma all’intenzione di apportare modifiche ereditabili su embrioni umani. Il biologo, dal canto suo, vuole andare avanti nonostante i dubbi sollevati dalla comunità scientifica e la posizione del ministero della salute russo il quale, nell’ottobre del 2019, ha definito prematura la modifica genetica degli embrioni umani. La volontà di andare avanti, più volte palesata, si basa anche sul fatto che non esistono, in Russia come in altre nazioni, leggi che vietino esplicitamente l’applicazione del progetto Rebrikov… Progetto che, seguendo alcuni accorgimenti, potrebbe essere eseguito anche attualmente. D’altra parte, però, sono in molti ad affermare che la sordità non rientri in quei casi nei quali è lecito ed accettato un simile intervento di manipolazione genetica.
Insomma, com’è normale che sia, sono ancora numerose le perplessità su un tema tanto controverso che si lega, indissolubilmente, anche con l’etica e con le sensibilità personali. Vedremo quali saranno le evoluzioni nei prossimi anni e, soprattutto, quale sarà la risposta definitiva della comunità scientifica prima dell’opinione pubblica poi.