Abidjan (Agenzia Fides) – “Con il confinamento sociale, non abbiamo potuto davvero svolgere la nostra pastorale come ritenevamo opportuno, ma siamo rimasti sempre in contatto con la nostra gente” ha affermato p. Roland Malan Kouakou, cappellano diocesano per non udenti e ipovedenti a Yopougon, che si trova a nord di Abidjan.
“La situazione causata dal Covid-19 è vissuta duramente dalle persone che assistiamo” spiega p. Kouakou. “Ad esempio, una persona non vedente ha sempre bisogno di una guida, ma a causa del distanziamento sociale abbiamo chiesto loro di rimanere a casa senza assistenza. Coloro che hanno problemi di udito non possono vivere le celebrazioni eucaristiche trasmesse dai media e tutto ciò costituisce attualmente un vero problema per la nostra cura pastorale” afferma il cappellano, che comunque apprezza la vicinanza e gli scambi telefonici. che continuano a essere condotti tra lui e i suoi figli e figlie spirituali, rispettando sempre le misure di barriera contro il Covid-19; Di fronte alla situazione attuale, “la domenica inviamo loro messaggi telefonici o li chiamiamo per condividere una breve omelia” aggiunge.
Creata nell’anno pastorale 2018-2019, nella diocesi di Yopougon, per volontà del Vescovo, Sua Ecc. Mons. Jean Salomon Lezoutié, la cappellania diocesana dei non vedenti e dei non udenti che comprende gli ipovedenti, i non vedenti, le persone con problemi di udito e sordomute, è un ministero pastorale che si inserisce nel vasto campo della pastorale per i malati e le persone con disabilità per permettere loro di vivere la propria fede cristiana e promuovere il loro benessere spirituale, morale, materiale e intellettuale
La cappellania organizza ritiri spirituali, corsi di catechesi in Braille per i non vedenti e nella lingua dei segni per non udenti, per promuovere la loro integrazione nella Chiesa; e corsi di apprendistato per favorire il loro inserimento nel tessuto sociale ed economico. (S.S.) (L.M.) (Agenzia Fides 25/5/2020)