Smart Caption, al National Theatre di Londra i sottotitoli sono negli occhiali

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La perdita dell’udito colpisce una persona su sei nel Regno Unito. Non è uno scherzo: ben 11 milioni di persone sentono poco o nulla o quasi nulla.

Per questo lo sviluppo degli occhiali Smart Caption nel National Theatre di Londra è una splendida notizia per persone non udenti o con ipoacusia.

Alcuni si siedono solo in alcune sezioni dello storico teatro, abbastanza vicini al palco per ascoltare gli attori o leggere le loro labbra. Altri non hanno altra scelta che quella di gettare sguardi alternati tra la scena e uno schermo coi sottotitoli messo a lato del palco. In breve, molti spettatori del National Theatre di Londra perdevano molti dettagli degli spettacoli. E a volte anche le parti salienti.

Mettiamoci anche che il National Theatre di Londra offriva solo due o tre spettacoli a stagione con sottotitoli, praticamente il 5% della stagione teatrale, e avremo la misura del disastro.

Un frequentatore del teatro ha detto che le battute perse, quando il resto della folla ride, creano un senso di isolamento tra i clienti sordi. Non ha torto.

Arrivano gli Smart Caption, occhiali con i sottotitoli incorporati

Gli Smart Caption usano un software di riconoscimento vocale e sono in grado di riconoscere i segnali dal palcoscenico per fornire didascalie live direttamente sulle lenti degli occhiali.

Ora che il teatro offre questi occhiali, gli spettacoli accessibili ai non udenti sono aumentati dell’80%. Il sistema non è ancora perfetto, certo (in attesa che la tecnologia LIBS diventi di massa) ma il risultato è davvero lusinghiero.

Con gli Smart Caption, i clienti sordi e con problemi di udito godono di una maggiore flessibilità nelle esibizioni a cui possono assistere. Devono semplicemente scegliere la data e l’ora di uno spettacolo che vorrebbero vedere, prenotare un set di occhiali e poi sedersi ovunque nel teatro senza preoccuparsi di essere abbastanza vicini da sentire.

A quando in Italia?

“La libertà di scelta in termini di supporto, servizi e accesso è preziosa”, ha dichiarato Liam O’Dell, patron del National Theatre. “Le persone con problemi di udito possono seguire da qualunque ordine di posto, e godere di uno spettacolo come chiunque altro.”

Sarebbe bello trovarli in giro anche da noi, vero? Il 12% degli italiani è sordo o soffre di ipoacusia. Sono 7,3 milioni di persone, mica briciole. Eppure gli Smart Caption per sottotitoli non sono ancora nemmeno all’orizzonte sul nostro Stivale.

Dario Franceschini (Ministro della Cultura) e Paola Pisano (Ministro dell’innovazione), lo facciamo un pensierino per tutti gli italiani con problemi di udito?

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